JIA QINGLIN AD ATENE: "FIDUCIA NELL'EUROPA"

JIA QINGLIN AD ATENE: "FIDUCIA NELL'EUROPA"

Pechino, 24 ott. – Jia Qinglin "rinnoverà la fiducia che la Cina ripone nella capacità dell'Europa di risolvere la crisi finanziaria e la volontà di Pechino di assistere i paesi più duramente colpiti dalla crisi del debito", riferisce l'agenzia di stato Xinhua alla vigilia del viaggio in Europa del quarto funzionario nella più alta gerarchia del Partito. Il segretario del PCC alla Conferenza politica consultiva del popolo cinese visiterà questa settimana Grecia, Olanda e Germania per "ribadire la fiducia della Cina nell'economia europea".

 

Jia Qinglin è arrivato domenica ad Atene per una visita di cinque giorni con la speranza - riferisce l'Agenzia Xinhua - di approfondire la cooperazione strategica con la Grecia e migliorare le relazioni tra i due paesi. In un'intervista a Xinhua del 22 ottobre l'ambasciatore cinese in Grecia Du Qiwen aveva affermato che la visita del leader cinese è "la più importante del 2011" e che le prospettive della collaborazione bilaterale sono "molto ampie". Jia Qinglin incontrerà anche alcuni imprenditori greci e visiterà la cinese COSCO che gestisce il porto del Pireo, ad oggi il più grande progetto cinese in un paese europeo.

 

Il messaggio di Pechino appare confortante rispetto alla linea usuale emersa nei giorni scorsi: il premier Wen Jiabao in un duro commento al rinvio dell'atteso China-EU Summit venerdì scorso aveva esortato l'Europa a fermare la crisi del debito adottando le riforme necessarie per "tamponare i problemi dell'Eurozona". La crisi del debito pubblico europeo si fa sempre più complessa, e alla decisione dei leader dell'Eurozona di rimandare il summit che si sarebbe dovuto tenere martedì prossimo a Tianjin, la Xinhua in un editoriale puntuto sintetizza la linea del Dragone: "La chiave per risolvere i problemi del debito che attanagliano l'Europa è nelle mani dei paesi europei".

 

Quant'è grande la preoccupazione cinese per la crisi del debito pubblico europeo? "È vero che la Cina teme le conseguenze di un rallentamento dell'economia europea" aveva detto ad AgiChina24 Jonathan Holslag, a capo della ricerca per il Brussels Institute of Contemporary China Studies, ai margini di una conferenza che si è tenuta martedì a Pechino. "Ma personalmente avverto una certa riluttanza dei funzionari di Pechino a investire nel debito pubblico dell'Eurozona. In passato si assisteva alle continue visite di delegazioni cinesi desiderose di studiare il welfare europeo, oggi quello stesso welfare viene percepito come un peso. Per molti funzionari cinesi siamo un gruppo di nazioni in declino che dovrebbero mettersi a lavorare di più".

 

Esattamente lo stesso punto di vista espresso dal presidente del board dei supervisori del fondo sovrano cinese Jin Liqun: "Le cause della crisi vanno individuate in un welfare eccessivo, nelle norme sul lavoro che inducono gli europei alla pigrizia" aveva detto Jin al termine di una conferenza che si è tenuta martedì scorso a Parigi.  "La gente ha bisogno di lavorare più duramente e di lavorare più a lungo. L'Europa faccia le riforme che deve fare, e noi interverremo successivamente".

 

La Cina non è il "cavaliere bianco" che salverà l'Europa o, perlomeno, questo ruolo non spetta al fondo sovrano cinese: a ribadirlo era stato la settimana scorsa lo stesso presidente del board dei supervisori di China Investment Corporation Jin Liqun. "Detesto utilizzare la parola 'salvataggio'- aveva detto Jin con toni inusuali e diretti, l'Eurozona è uno dei pochi colossi economici e politici che si aspetta  la carità dalla Cina e dalle nazioni emergenti. Noi vi rispettiamo, per favore, rispettatevi anche voi".

di Federica Morese

 

ARTICOLI CORRELATI

Euro in panne, vertice Cina-UE rimandato

Cic: investiremo in Europa quando situazione sarà chiara

©Riproduzione riservata