Italia-Cina, accordi per l'ambiente
Ma, a rafforzare un modello di intesa sull'ambiente che (a dirlo sono i cinesi), «viene studiato con attenzione in tutto il mondo», si aggiunge la sigla del protocollo d'intesa sulla cooperazione scientifica e tecnologica per lo sviluppo sostenibile. Questa volta l'interlocutore è il ministro della ricerca scientifica Wan Gang, ex rettore della Tongji di Shanghai, e in ballo c'è la creazione di una piattaforma permanente per gli scambi tra scienziati e ricercatori italiani e cinesi e per promuovere studi e ricerche su tecnologie e processi innovativi per la protezione dell'ambiente e lo sviluppo di una low carbon economy.
Saranno però le aziende italiane ad avvantaggiarsi del memorandum che prevede un'iniziativa congiunta per la creazione di una piattaforma italocinese per l'innovazione nel settore delle tecnologie per l'ambiente e lo sviluppo sostenibile presso l'università Tsinghua di Pechino, la creazione di strutture, operanti in Italia e in Cina, in grado di assistere aziende e investitori di entrambi i paesi che desiderino sviluppare iniziative e opportunità di business nel settore dell'economia verde e a basso tenore di carbonio, anche facilitando gli investimenti privati, forme di partenariato tra enti pubblici e privati, e joint venture ad alto contenuto di innovazione tecnologica nell'economia verde e a basse emissioni di CO2.
E c'è l'accordo quadro sulla cooperazione sui cambiamenti climatici, con la nascita di un coordinamento anche su questo tema. Nascerà una struttura con coordinatori a livello di direttori generali per stabilire il dialogo politico e la consultazione per migliorare il dialogo e lo scambio di informazioni sulle politiche e sulle misure nazionali sui cambiamenti climatici, facilitare il confronto produttivo e lo scambio di informazioni nell'ambito dei negoziati internazionali sui cambiamenti climatici, indicare le priorità della cooperazione.
Intanto, va detto che la collaborazione tra il ministero dell'ambiente italiano e quello cinese è antica, risale al 1999 e vanta oltre 200 progetti. Le imprese che hanno aderito al programma di collaborazione hanno sviluppato un valore complessivo di progetti da 338 milioni di euro cofinanziati da istituzioni cinesi e organismi internazionali come la World bank e le Nazioni unite. In un decennio il cofinanziamento di 176 milioni di euro da parte del ministero dell'ambiente ha sviluppato investimenti per oltre 1.240 milioni di euro favorendo in Cina la diffusione di tecnologie sostenibili e a basse emissioni.
Nell'agenda del ministro Clini incontri con numerosi esponenti del governo della repubblica popolare cinese, il sindaco di Pechino, il vice presidente dell'Accademia cinese delle scienze sociali (Cass), il vice sindaco di Tianjin e il rettore dell'università di Tsinghua.
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18/03/2012