Intervista a PAOLO GALIMBERTI, presidente del gruppo dei Giovani Imprenditori di Confcommercio
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Intervista a PAOLO GALIMBERTI, presidente del gruppo dei Giovani Imprenditori di Confcommercio

Intervista a PAOLO GALIMBERTI, presidente del gruppo dei Giovani Imprenditori di Confcommercio

Intervista a PAOLO GALIMBERTI, presidente del gruppo dei Giovani Imprenditori di Confcommercio
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Shanghai, 2 lug. - Presidente, ci può introdurre alla realtà del gruppo che rappresenta?
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Cosa offrono i giovani – in virtù della loro giovane età – al sistema economico italiano?

 

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I giovani e il mondo del lavoro. Spesso i neo laureati lamentano difficoltà nell'inserimento e accusano il sistema di non essere meritocratico. Qual è il suo giudizio in merito?

 

Ci spostiamo in Cina. La Cina come mercato e la Cina dell'Expo.

 

Prima di essere il Presidente del Gruppo dei Giovani imprenditori di Confcommercio io stesso sono un imprenditore e, come tale, già da molti anni ho rapporti con la Cina. Fino a pochi anni fa la Cina era vista come una grande opportunità per andare ad acquistare dei prodotti da rivendere poi in Italia a prezzi economici. Da quello che è il mio osservatorio, questa concezione si è evoluta più volte. Prima è stata la volta della delocalizzazione produttiva, poi della produzione per il mercato locale. Oggi siamo giunti ad un altro stadio: l'unione tra imprese italiane e cinesi con lo scopo di affrontare il mercato internazionale che sta divenendo sempre più competitivo. Tramite la cooperazione con le imprese italiane, la Cina sta cercando di modificare l'immagine qualitativa dei suoi prodotti. Ritengo che la convenienza muova su un doppio binario: Cina e Italia, due mercati che si interscambiano tra di loro creando efficienza, qualità e cooperazione. L'Expo. Desidero essere franco: dopo averlo visitato, ho impressioni positive e negative. Tra quelle positive, ritengo sia stato creato un grandissimo Expo. Un Expo monumentale, come quello di Parigi che ci ha regalato la Tour Eiffel, all'interno del quale molti Paesi partecipanti hanno costruito dei padiglioni straordinari. Soffermandomi su quello italiano, posso dire con grande orgoglio che uno dei più belli che ho visto e che abbiamo saputo offrire ai visitatori uno spaccato del nostro Paese, mettendo in mostra le nostre eccellenze produttive, la nostra cultura, la nostra storia, la nostra arte. Tra quelle negative, secondo me pochi Padiglioni hanno seguito il tema dell'Expo e ognuno ha realizzato una vetrina del proprio Paese, seppur eccellente. Ancora, sempre tra gli aspetti negativi, ho visto un Expo poco internazionale. Mi hanno riferito che il 95% dei visitatori sono cinesi: credo poco a questo numero, i cinesi mi sembrano molti di più. di Giulia Ziggiotti

 

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