Intervista a CARLO PONTECORVO, Presidente e Amministratore Delegato di Ferrarelle
ADV
ADV
Intervista a CARLO PONTECORVO, Presidente e Amministratore Delegato di Ferrarelle

Intervista a CARLO PONTECORVO, Presidente e Amministratore Delegato di Ferrarelle

Intervista a CARLO PONTECORVO, Presidente e Amministratore Delegato di Ferrarelle
di lettura
Shanghai, 23 lug. - L'acqua Ferrarelle, acqua tricolore, come sponsor del Padiglione Italiano. Come è nata la partnership per la vostra partecipazione all'Expo?

Come ha ricordato Lei, Ferrarelle è un'acqua tricolore. Il nostro packaging – la bottiglia verde, l'etichetta bianca, la scritta rossa – richiama i colori della nostra bandiera. Inoltre, da quando nel 2005 il marchio è stato riacquisito da una società italiana, Ferrarelle è tornata ad essere un'acqua 100% italiana. Per queste due ragioni, il nostro marchio si prestava a rappresentare l'Italia all'Expo. Tuttavia la partnership con il Padiglione italiano è nata per caso. Un insieme di casualità ci hanno portato ad entrare in contatto con il Commissariato; decisiva è stata poi la volontà di internazionalizzazione che caratterizza l'azienda in questi ultimi anni. Il Padiglione italiano è 'depositario' di tutti i grandi marchi e le grandi firme del nostro Paese; la partecipazione all'Expo ci è sembrata un'opportunità unica e imperdibile.

Sul vostro sito scorrono vari slogan. Uno di questi ricorda un modo di dire, al contempo espressione di un modo di essere. "A tutti coloro che vedono questo bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto": cosa c'è nel 'pieno' della vostra esperienza all'Expo?

Per Ferrarelle la partecipazione all'Expo significa essere presente ad una grande kermesse cui partecipano tutti i più importanti marchi e le più prestigiose aziende italiane. In un certo senso, la nostra partecipazione ci rende parte del 'salotto buono' del Made in Italy.

"Liscia, gassata o Ferrarelle?" è un altro degli slogan per i quali è ricordata la vostra azienda. I cinesi la preferiscono liscia. È ancora così o le abitudini di consumo stanno cambiando? Dalle vostre ricerche di mercato, qual è il profilo del consumatore di Ferrarelle? Dove vendete di più? Quali scelte di mercato avete in agenda per il prossimo futuro?

Ferrarelle ha da poco iniziato a guardare alla Cina come mercato di sbocco. Al momento siamo presenti con un solo distributore localizzato ad Hong Kong. Oltre a Ferrarelle – nome sotto cui è registrata la nostra società – gestiamo anche altri prodotti, che comprendono le cosiddette 'acque piatte' come Boario, Natia e Vitasnella (quest'ultimo, per essere precisi, è marchio in licenza d'uso). Prestiamo quindi particolare attenzione alle tendenze del mercato, ai gusti del consumatore e alle sue abitudini nelle diverse latitudini. Tuttavia, vale la pena di ricordare che l'acqua Ferrarelle è un prodotto unico, che si contraddistingue per essere un'effervescente naturale e che è l'unica acqua italiana ad aver ricevuto una certificazione di qualità per questa caratteristica. È nostro obbligo – in un certo senso – diffondere la conoscenza del prodotto e del brand, nonché stimolarne il consumo anche al di fuori dei confini nazionali.

Per saperne di più. Ci potrebbe illustrare la personalità dell'acqua Ferrarelle? Origine, composizione, identità organolettica?

Ferrarelle ha origine vulcanica. Come tutte le acque minerali che sgorgano nella regione del Mezzogiorno – in particolare quelle che guardano il versante tirrenico – ha una presenza di anidride carbonica che si sviluppa naturalmente all'interno della sorgente. L'acqua Ferrarelle è inoltre considerata un'acqua 'medio minerale', ovvero un'acqua la cui mineralizzazione è composta da elementi come calcio, silicio, potassio, magnesio e bicarbonato. Per queste sue caratteristiche, oltre ad essere gradevole al palato – per bevibilità è assolutamente paragonabile alle acque piatte – ha numerosi effetti benefici sull'organismo.

Lo stile italiano interpretato anche "mangiando e bevendo all'italiana". Come importate e distribuite l'acqua in Cina? Avete delle partnership con qualche ristorante italiano?

Come dicevo siamo in fase di sviluppo e, per il momento, la commercializzazione è affidata ad un unico distributore con sede a Hong Kong. Non abbiamo ancora stretto nessuna partnership con i ristoratori italiani presenti in Cina, tuttavia non escludiamo la possibilità di farlo in futuro. Il processo di internazionalizzazione di Ferrarelle non riguarda soltanto il mercato cinese, ma muove in diverse regioni del mondo e in particolare negli Stati Uniti. Qui abbiamo già fondato una società – la Ferrarelle Corporation Usa, localizzata nel Connecticut – per cominciare a distribuire la nostra acqua in alcune tra le principali città del Nord America e avviare delle collaborazioni con alcuni importanti consumatori.

Dai vostri studi di laboratorio, l'acqua Ferrarelle si sposa bene con tutte le cucine? In particolare, con quella cinese?

Assolutamente sì.

Il tema dell'Expo è "Better city, Better Life". Ferrarelle è impegnata per "un mondo migliore". Dalla collaborazione con l'UNICEF (per portare in 2 anni l'acqua a 13mila bambini eritrei) al Progetto IMPATTO ZERO (che, nel pieno rispetto del Protocollo di Kyoto, prevede la compensazione dei consumi di CO2 del sito web e della newsletter Ferrarelle tramite la riforestazione e la tutela delle aree verdi). In quali altri progetti "Go Green" è coinvolta la vostra azienda?

Sempre grazie alla collaborazione con l'UNICEF, dopo l'Eritrea quest'anno saremo in Ciad. Sulla base di un piano di lavoro biennale (2010-2011), puntiamo a realizzare una serie di interventi a favore delle popolazioni povere di questo Paese. Non solo pozzi, ma anche infrastrutture e servizi di distribuzione dell'acqua. Un altro progetto sarà realizzato d'intesa con il Fondo Ambiente Italiano (FAI). In questo caso si tratta della riqualificazione del Parco Sorgenti (Sorgenti di Riardo) attraverso la ristrutturazione di antichi casali e l'apertura di alcuni sentieri, che saranno percorribili dal pubblico. Desidero inoltre ricordare che già nel 2008, sempre all'interno del Parco Sorgenti, Ferrarelle aveva inaugurato un impianto di produzione energia elettrica da fotovoltaico capace di risparmiare circa 80 tonnellate di CO2 all'anno.

Ferrarelle ha ricevuto numerose certificazioni di qualità, sia di prodotto che aziendali. Per la commercializzazione nel mercato cinese, sono state necessarie altre certificazioni oltre a quelle già ottenute?

Paese che vai, legislazione che trovi. Sì, per commercializzare la nostra acqua abbiamo dovuto ottenere alcune certificazioni locali. 

Dall'1 al 15 ottobre al Padiglione Italiano sarà di scena la Campania. Avete in programma qualche collaborazione speciale con la regione d'origine della Ferrarelle? E con l'Expo 2015, il cui tema sarà "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita"?

Per quanto riguarda la Campania, per il momento non abbiamo preso nessun accordo. Ma siamo fiduciosi: Ferrarelle è un'azienda straconosciuta nella Regione, soprattutto da quando nel 2005 il marchio è tornato ad essere 100% di proprietà italiana. Venendo alla seconda parte della domanda, nel 2015 speriamo di essere presenti all'Expo di Milano così come oggi siamo presenti all'Expo di Shanghai. Tuttavia, non dipenderà soltanto da noi. Credo che la presenza alla prossima edizione dell'Expo sarà una meta ambita anche da molti altri brand italiani e quindi Ferrarelle dovrà confrontarsi con una concorrenza molto qualificata e agguerrita. Non dimentichiamo che l'Italia è un Paese con un consumo di acqua minerale annuo pro capite medio molto alto, pari a 192 litri. Diverse aziende hanno le carte in regola per aspirare alla partecipazione all'Expo di Milano.

 

di Giulia Ziggiotti

 

ADV
ADV