di Eugenio Buzzetti
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Pechino, 9 lug. - Rallenta l'inflazione in Cina a giugno. Il Consumer Price Index (CPI) calcolato dal Ufficio Nazionale di Statistica cinese ha segnato un aumento del 2,3% il mese scorso, in lieve calo rispetto al dato di maggio, al 2,5%, e al di sotto dell'obiettivo del governo, al 3,5%. I prezzi dei generi alimentari calcolati nel loro insieme sono cresciuti a un ritmo del 3,7%, inferiore al 4,1% di maggio: tra i maggiori rincari, c'è quello della frutta fresca, in aumento del 19,8% su base annua. Più contenuti gli aumenti di carne e pollame, a quota 1,9%. In calo ai valori minimi degli ultimi due anni, invece, l'indice dei prezzi alla produzione del mese scorso, il Producer Price Index (PPI) che ha perso l'1,1%, segnale di una debolezza della domanda interna e di possibili interventi in economia in futuro da parte del governo cinese per raggiungere l'obiettivo di una crescita attorno al 7,5% per il 2014.
Solo lunedì scorso, durante la visita ufficiale della cancelliera tedesca Angela Merkel a Pechino, il primo ministro Li Keqiang aveva parlato dei problemi strutturali dell'economia cinese, difendendo la linea di misure mirate per la ripresa dei settori più a rischio ed escludendo la necessità di un intervento attraverso maxi-pacchetti di stimoli all'economia. Per mantenere la liquidità a un livello appropriato, la banca centrale cinese, la People's Bank of China, ha spiegato che utilizzerà vari strumenti per dare maggiore respiro alle banche nel concedere prestiti, soprattutto alle piccole e micro-imprese e alle aziende agricole.
Il 16 luglio prossimo verrà pubblicato anche il dato di crescita del secondo trimestre, che gli economisti prevedono in linea con il risultato dei primi tre mesi dell'anno, al 7,4%. L'economia cinese ha vissuto un periodo di rallentamento nei primi sei mesi dell'anno, mitigato dal dato di giugno scorso, quando il settore manifatturiero ha dato i primi segnali di espansione dall'inizio del 2014, ma il premier ha avvisato della possibilità di fattori che spingono ancora verso il basso l'economia cinese. La ripresa arriva a oltre due mesi dal varo del mini-pacchetto di stimoli concentrato soprattutto sulla riqualificazione delle aree urbane più degradate e sugli investimenti in infrastrutture, varato nel mese di aprile.
9 luglio 2014
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