INCIDENTE METRO SHANGHAI FU "ERRORE UMANO"

Pechino, 7 ott.- L'incidente sulla linea 10 della metropolitana di Shanghai nel quale il 27 settembre scorso rimasero ferite quasi 300 persone è stato causato da un errore umano: lo ha reso noto l'agenzia di stato cinese Xinhua.

 

Secondo le indagini avviate dalle autorità, a provocare la collisione tra due treni - che viaggiavano sulla più nuova delle linee metropolitane - è stato un malfunzionamento del sistema di segnalazione. Al termine dell'inchiesta sono state punite 12 persone, con sanzioni che vanno dal licenziamento all'arretramento della posizione lavorativa, mentre altri undici tra manager e impiegati hanno subito un richiamo formale.

 

A più di dieci giorni dall'accaduto sono ancora oltre 70 i feriti che rimangono sottoposti a trattamento ospedaliero, in quello che è il secondo grande incidente causato negli ultimi mesi sulle linee ferroviarie cinesi dal mancato funzionamento della segnaletica: nel luglio scorso due treni ad alta velocità si erano scontrati nei pressi di Wenzhou, ricca città della Cina meridionale, provocando la morte di 40 persone e il ferimento di altre 210.

 

Entrambi gli incidenti hanno causato una scia di critiche da parte dei cittadini cinesi: a luglio centinaia di parenti delle vittime del disastro ferroviario avevano circondato il palazzo del governo di Wenzhou, chiedendo un faccia a faccia con le autorità che si rifiutavano di riceverli. La rabbia era esplosa anche su Weibo –il "Twitter cinese"- dove gli internauti accusavano il governo di nascondere loro deliberatamente la verità.

 

Da tempo l'alta velocità e più in generale le nuove infrastrutture su rotaia,  esaltate dalla propaganda  come uno dei fiori all'occhiello del governo, si sono trasformate in una rosa piena di spine: in un solo giorno, il 12 luglio scorso, un'interruzione dell'energia elettrica aveva bloccato una trentina di treni sulla linea Pechino-Shanghai.

 

ll "treno del futuro" tra le due megalopoli cinesi sta diventando il simbolo del peggiore scandalo che ha colpito la leadership di Pechino negli ultimi anni. A febbraio Liu Zhijun, il potentissimo ministro delle Ferrovie, è stato sospeso dal suo incarico ed è stato indagato dalla Commissione Disciplinare per quello che il magazine Caixin ha definito "un vasto giro di tangenti, malversazioni, contratti illegali e liaison sessuali" legato proprio all'alta velocità. Si tratta del più importante funzionario del Partito Comunista Cinese arrestato negli ultimi cinque anni: forte di 3 milioni di dipendenti su tutto il territorio nazionale, il ministero delle Ferrovie gestisce scuole, ospedali e linee di telecomunicazioni e viene considerato una sorta di potentato a sé stante.

 

di Antonio Talia

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