IMPRENDITORI CINESI, «GOVERNO RENZI CI HA CONVINTI»

Di Alessandra Spalletta

 

IMPRENDITORI CINESI, "GOVERNO RENZI CI HA CONVINTI"


Gentiloni a imprese, con Italia straordinarie potenzialita'

Roma, 19 ott. - Forti di "rapporti di lunga data" e di "ottime relazioni politiche", per Italia e Cina si aprono "straordinarie potenzialita'" nel campo degli investimenti e dell'export, che possono tradursi in un "mutuo beneficio" per entrambe le economie. Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, a conclusione dell'incontro alla Farnesina con i rappresentanti del China Entrepreneur Club (CEC), in visita in Italia e in Germania.   L'incontro, organizzato in collaborazione con Confindustria, nasce con  l'obiettivo di rafforzare e intensificare le relazioni commerciali e la fiducia tra le imprese europee e asiatiche.  "La realta' e' gia' importante, con 36 miliardi di euro di interscambio tra Italia e Cina, ma le potenzialita' sono ancora piu' straordinarie", ha ricordato il capo della diplomazia italiana, secondo il quale "si puo' ulteriormente investire sulle relazioni economiche, lo sviluppo degli investimenti e le esportazioni".

 

Guardando agli investimenti diretti esteri, Gentiloni ha ricordato che nel 2014 tra le mete privilegiate di Pechino c'e' stata l'Italia, "considerato un Paese sul quale investire" e "credo che meritiamo questa fiducia: sono convinto che il mix di stabilita' politica, leadership politica forte e il pacchetto di riforme molto rilevanti che il governo sta portando avanti costituisca e costituira' un'occasione nei prossimi anni sulla quale puntare". "La nostra ambizione - ha spiegato il capo della diplomazia italiana - e' molto semplice: pensiamo che l'Italia, oltre a essere amata e apprezzata per la sua storia, la cultura, il paesaggio e lo stile di vita, possa esserlo sempre piu' anche per la qualita' delle sue imprese". Un discorso, che "vale per tanti settori, dall'innovazione tecnologica al design, dalla moda all'alimentare alle energie rinnovabili". "Insieme - ha concluso Gentiloni - possiamo fare tanta strada in comune, grazie a basi solide che gli incontri di questi giorni possono rafforzare".

 

Gli imprenditori cinesi ne sono convinti: con l'Italia possiamo fare grandi cose.  "Stamattina abbiamo incontrato il presidente del Consiglio Matteo Renzi, siamo entusiasti. Renzi è giovane e pieno di idee. L'Italia sta portando avanti riforme importanti, il presidente del Consiglio ci ha assicurato la volonta' di aprire l'economia italiana agli investimenti esteri" ha dichiarato il presidente del CEC Ma Weihua. "La Cina ha bisogno di imparare molto dalle pmi italiane con le quali abbiamo profonde complementarità".  "La collaborazione tra le pmi e' il punto centrale della riforma di Pechino - ha proseguito Ma -. Anche se l'economia cinese sta attraversando una fase di cambiamento e il ritmo di crescita sta rallentando, siamo ancora in grado di crescere del 7%. L'anno scorso i governi dei nostri due paesi hanno firmato un accordo per un piano d'azione triennale e cio' dara' un forte impulso alla collaborazione tra le nostre imprese".

 

“La cooperazione tra Italia e Cina è entrata in una nuova fase” ha dichiarato l'Ambasciatore cinese Li Ruiyu. La Cina sta riformando il proprio modello di sviluppo economico, l'Italia sta uscendo dalla crisi: “Le aziende sono la forza motrice di questi cambiamenti da cui si sprigionano nuove opportunità di cooperazione, nuovo dinamismo” ha aggiunto Li. "Due paesi dalla cultura così profonda come Cina e Italia non possono che avere buone relazioni" ha detto il presidente della Fondazione Italia Cina Cesare Romiti, il quale ha ricordato quanto la Fondazione abbia "lottato per anni per far passare il concetto che la Cina rappresenta per l'Italia un'opportunità, e che le nostre imprese non debbano temere il Drago, ma allearsi con esso".

 

I membri del CEC lo ribadiscono, la Cina ha fiducia della stabilità politica del nostro paese. Liu Donghua, ex presidente di CEC, nel 2011 ha fondato Zhisland, piattaforma online per gli imprenditori cinesi che “si innamorano online e si sposano offline”. L'imprenditore cinese ha riferito ad AgiChina di aver fatto una proposta molto concreta a Renzi stamattina: “Il nostro social network per le imprese cinesi ha raggiunto oggi 4300 membri, si tratta soprattutto di imprenditori locali attivi nel settore privato che si incontrano e fanno affari attraverso il nostro provider. Ho detto a Renzi che dovremmo sviluppare insieme un programma triennale che metta in contatto nel primo anno 1000 imprenditori italiani e 1000 cinesi, con l'obiettivo di raggiungere quota 3000 nel secondo anno e 10mila nel terzo”. Renzi ci sta, “si è detto contento” conclude Liu soddisfatto.

 

“Una visita proficua. I cinesi vengono non solo per investire in Italia, ma anche per cogliere le opportunità per una maggiore presenza delle aziende italiane in Cina” ha commentato il vice direttore generale di Confindustria Daniel Kraus.  “Questo è l'obiettivo su cui stiamo lavorando. A partire dai piani bilaterali, dobbiamo cercare di rimuovere gli ostacoli non tariffari,  risolvere i problemi normativi; siamo sulla buona strada. La visita del CEC ha rappresentato un tassello importante” ha aggiunto Kraus.

 

China Entrepreneur Club rappresenta la maggiore associazione di imprese della Cina. L'organismo comprende 47 membri, fra cui gli amministratori delegati di 46 aziende, per un fatturato annuale totale di oltre 300 miliardi di euro. CEC annovera tra i suoi iscritti 31 tra i piu' influenti imprenditori ed economisti. Le aziende iscritte all'organismo costituiscono una parte rilevante del Pil nazionale cinese, con 47 di esse che nel 2013 hanno fatto registrare un giro d'affari pari a oltre duemila miliardi. La missione in Italia mira a favorire l'approfondimento della conoscenza del mondo economico italiano, a esplorare aree di complementarità con le direttrici di sviluppo dell'economia cinese e stabilire rapporti di conoscenza diretta con leader politici e imprenditori italiani, con l'obiettivo finale di porre le basi per investimenti e attività imprenditoriali congiunte.

 


"L'ITALIA CONOSCE POCO IL MERCATO CINESE"
Intervista al Segretario Generale del CEC Maggie Cheng dopo l'incontro con Matteo Renzi

 

 

CHINA ENTERPREUNEUR CLUB: L'AGENDA


 

Lunedì Roma, martedì Firenze in serata Milano e mercoledì Expo: questa l'agenda del China Entrepreneur Club, il più esclusivo circolo di imprenditori cinesi fondato nel 2006 che comprende anche il fondatore di Alibaba, Jack Ma, e il patron di Wanda, Wang Jianlin, entrambi assenti in questo tour che toccherà prima l'Italia e poi la Germania. 


Nella città toscana il club dei Paperoni incontrerà tra gli altri Marco Tronchetti Provera (Presidente e CEO di Pirelli), Andrea Illy (IllyCaffè) e Paolo Barilla, vice presidente di Barilla. A Milano, invece, è previsto un incontro con The European House Ambrosetti dal tema "Italy-China Business Innovation and Cooperation". Incontro d'affari anche all'Expo, organizzato dal Padiglione Cina, insieme con la Fondazione Italia Cina.

 

ITALIA-CINA: LA SCHEDA

L'interscambio


Trentasei miliardi di euro: a tanto ammonta l'interscambio tra Italia e Cina, le cui potenzialità sono ancora più straordinarie. Lo ha assicurato  il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni intervenuto ieri  a conclusione dell'incontro alla Farnesina con i rappresentanti del China Entrepreneur Club (CEC) che raggruppa i più importanti milionari cinesi.
Numeri alla mano, i  dati relativi al 2014, secondo il World Trade Atlas e l'elaborazione di Ice Pechino, indicano che le esportazioni italiane verso la Cina sono cresciute del 9,77%, raggiungendo il valore di 19,27 miliardi di dollari Usa. L'export cinese verso l'Italia è invece cresciuto dell'11,68% salendo a quota 28,76 miliardi di dollari. L'andamento del 2014 colloca l'Italia al 28mo posto tra i fornitori della Cina e al quarto posto dopo Germania, Francia e Regno Unito per quanto riguarda i fornitori europei
Sempre secondo i dati ICE, inoltre, lo scorso anno gli Odi (outbound) della Cina hanno raggiunto il livello di 102,9 miliardi di dollari Usa, in aumento dai 90,2 miliardi del 2013. Tra gli IDE cinesi in uscita si riduce il peso degli investimenti nel settore minerario e in quello manifatturiero, mentre aumenta quello dei servizi: ovvero il settore finanziario. Dallo scoppio della crisi finanziaria globale gli IDE cinesi nell'area dell'euro sono cresciuti in modo molto rapido.

Le intese

L'ultima grande operazione di People's Bank of China, la banca centrale cinese, è stata l'ingresso nell'azionariato di altre due banche italiane. Secondo quanto comunicato dalla Consob, la banca centrale cinese ha acquisito il 2,005% di Unicredit il 29 giugno scorso e il 2,01% di Monte dei Paschi di Siena il giorno dopo. Sempre di poco superiori al 2%, le quote detenute dalla banca centrale cinese in Intesa Sanpaolo, al 2,005%, comunicata il 24 giugno scorso, e in Mediobanca, al 2,001%.
Prima di allora aveva avuto forte risonanza l'accordo da 7 miliardi di euro tra China National Chemical e Pirelli. A marzo, infatti, la Chemchina attraverso la controllata China National Tire & Rubber (CNRC), ha ufficializzato l'accordo con Camfin per l'acquisto del 26,2% delle azioni detenute dalla finanziaria in Pirelli a 15 euro per azione.


Nel dettaglio, in Italia, il Dragone ha già conquistato il 40% di Ansaldo Energia: Shanghai Electric l'ha acquisita per 400 milioni di euro. Altro 'colpo grosso' piazzato dalla Cina e' l'acquisto del 35% di Cdp Reti. Il braccio operativo in questo caso e' la State Grid International Development (Sgid). Da notare che Cdp Reti detiene quote rilevanti (circa il 30%) di Snam e Terna. Va poi ricordato lo shopping fatto dalla People's Bank of China, la Banca centrale cinese, che ha comprato il 2,102% di Eni e il 2,071% di Enel. e partecipazioni valgono complessivamente quasi 2 miliardi di euro. Sempre la People's Bank of China detiene il 2% circa di Telecom Italia, di Fiat Chryysler e di Prysmian, la ex Pirelli Cavi. Ma le partecipazioni della banca centrale cinese non finiscono qua: l'istituto che regola la politica monetaria cinese ha comunicato infatti di detenere quote di minoranza (2%) di Saipem, Generali e Mediobanca.


Ma la Cina punta anche alla moda: a febbraio 2014, il gruppo Krizia è passato alla casa di moda di Shenzhen, Marisfrolg, che ha promesso di mantenere la linea e lo stile della creatrice italiana.

Gli incontri

Anche sul piano diplomatico le relazioni tra i due Paesi hanno visto un'impennata negli ultimi anni. Quest'anno Gentiloni è volato a Pechino due volte: la prima dal 27 al 29 aprile per presiedere assieme al suo omologo cinese, Wang Yi, la sesta sessione congiunta del Comitato Governativo Cina-Italia; la seconda per la grande parata di Pechino del 3 settembre per commemorare  il settantesimo anniversario dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e dell'invasione giapponese. Prima di lui era toccato al vice ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, che ha visitato Shanghai e Pechino il 17 e 18 marzo.
Anche il 2014, decimo anniversario dell'inizio del partenariato strategico tra Italia e Cina, è stato segnato da intense relazioni tra Roma e Pechino con le visite in Cina del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a giugno, contraccambiata dal viaggio a Roma e Milano del premier cinese, Li Keqiang, a ottobre scorso. A luglio, invece, era stato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, a recarsi in visita a Pechino.

 

19 OTTOBRE 2015

 

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