Immobiliare, prezzi in calo dello 0,3% a febbraio

Immobiliare, prezzi in calo  dello 0,3% a febbraio

di Sonia Montrella

 

Roma, 2 mar.- Ancora in discesa a febbraio, per il sesto mese consecutivo, il prezzo medio delle abitazioni nelle 100 città principali della Cina. Lo riferiscono i dati non ufficiali rilasciati dalla China Real Estate Index System (CREIS) che mostrano un calo nel mese scorso dello 0,3% rispetto a  gennaio quando il settore immobiliare aveva registrato un ribasso dello 0,18% sui dati di dicembre. Il prezzo medio del mattone cinese è sceso dunque a 8.767 yuan a metro quadro (1.392 dollari) dagli 8.793 del mese precedente. Su base annua il valore del real estate continua a crescere, ma a ritmi più lenti:  rispetto al febbraio del 2011 il prezzo medio è salito dello 0,93%, in calo rispetto all'1,71% di gennaio.

 

La discesa del costo delle case cinesi, sostengono gli esperti, è senz'altro il frutto della politica adottata dal governo negli ultimi due anni. Il real estate cinese è da tempo sotto la lente di ingrandimento dopo l'impennata che ha portato in appena 5 anni al raddoppiamento del prezzo. Solo nel 2010 il costo medio del mattone è salito del 18% in tutto il Paese. Prezzi da capogiro anche per l'affitto degli uffici, soprattutto nella capitale. Lo sostiene un rapporto dalla società di consulenza immobiliare Cushman & Wakefield, secondo cui nel 2011 il prezzo dell'affitto di un ufficio nel distretto del business di Pechino sarebbe cresciuto del 75%, un aumento ancora più consistente del già notevole +48% registrato nel 2010. Per scongiurare il rischio bolla speculativa e tenere a freno il surriscaldamento dell'immobiliare, il governo ha adottato una serie di misure tra cui il divieto di acquisto di più di un appartamento in alcune metropoli, l'aumento obbligatorio degli anticipi da versare e alcuni esperimenti di tasse sulla proprietà.

 

Tuttavia, secondo alcuni analisti, un calo improvviso del prezzo degli immobili potrebbe mettere a rischio la crescita economica della Cina, soprattutto se si considera che il 25% del PIL nazionale è riferibile proprio al settore immobiliare. In particolare, secondo Patrick Chovanec, economista della  School of Economics and Management dell'Università Tsinghua di Pechino, nel 2012 il calo dei prezzi delle case potrebbe costare alla Cina ben due punti percentuali di PIL.

 

Per la conferma bisognerà attendere però il 18 marzo quando verranno pubblicati i dati ufficiali dell'Ufficio Nazionale di Statistica risultato di una statistica che comprende 70 città cinesi. Per l'organo ufficiale i numeri di gennaio avevano evidenziato un calo per il quarto mese consecutivo dopo una serie di stop and go dall'introduzione delle misure governative.

 


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