Pechino, 14 lug. - Il governo cinese prosegue la politica restrittiva nel mercato immobiliare, introducendo nuove norme tra cui l'obbligo di versare un anticipo del 50% per l'acquisto della seconda casa, la sospensione dei prestiti per l'acquisto di una terza abitazione e controlli ancora più rigorosi nel settore finanziario - immobiliare. La politica attuata ha avuto come conseguenza un crollo delle vendite ed un rallentamento nella crescita dei prezzi di beni immobiliari. Secondo i dati diffusi dalla China Information News nel mese di maggio è possibile evidenziare un netto calo del valore complessivo delle vendite diminuito rispetto ad aprile del 70% a Pechino, del 70% a Shanghai, del 62% a Shenzhen, mentre si registra un rallentamento nella crescita dei prezzi degli immobili: a luglio è stata del 11.4% rispetto al 12.8% del mese di Aprile e di 12.4% nel mese di Maggio. Dati che non sembrano preoccupare il governo cinese che sembra oltre modo determinato nella sua politica anti-speculativa : "Stiamo esortando le amministrazioni locali affinché applichino una politica immobiliare differenziata tesa a reprimere il fenomeno delle speculazioni edilizie mentre continua, parallelamente, il piano di sviluppo che punta su riqualificazione urbana ed aiuti economici per i meno abbienti", si legge sul sito del Ministero dello Sviluppo abitativo e rurale. Lo stesso ministro Jiang Weixin ha voluto sottolineare che alcune notizie apparse sui media qualche giorno fa, riguardanti possibili ripensamenti da parte del governo di Pechino, sono del tutto prive di fondamento. Nonostante alcune "catastrofiche" previsioni di alcuni eminenti esperti del settore come il professor Rogoff dell'Università di Harvard, che alcuni giorni fa ha annunciato "l'inizio del collasso del mercato immobiliare cinese" -mentre uno studio citato dal Wall Street Journal afferma che le misure del governo possono portare nel medio periodo a una diminuzione dei prezzi di circa il 20% -, il settore vanta tuttora dimensioni enormi: i costruttori hanno investito 398,8 miliardi di yuan a maggio(circa 46 miliardi di euro) , portando l'investimento dei cinque mesi a 1,39 trilioni di yuan(161 miliardi di euro), + 38,2 % su base annua.
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