Illycaffè punta sulla Cina
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Illycaffè punta sulla Cina

Illycaffè punta sulla Cina

Alimentare. Via libera delle autorità di Pechino all'acquisto della società Dachan Espressamente
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MILANO
Illycaffè punta sempre più sui mercati internazionali, dal Brasile alla Cina. E proprio in Cina la multinazionale triestina ha appena concluso l'acquisizione del distributore locale Dachan Espressamente che ora si chiama Illycaffè China. Quest'anno i ricavi realizzati sul mercato internazionale dovrebbero attestarsi al 58% del totale ma l'obiettivo è di arrivare al 70 entro un quinquennio.
Più in dettaglio, lo scorso 25 agosto, il governo cinese ha formalmente autorizzato il trasferimento della licenza di distribuzione a Illycaffè che ha subito provveduto a rilevare la società al 100% e a nominare country manager il taiwanese Gordon Chang.
«Quando un mercato ha grandi potenzialità di crescita – osserva Andrea Illy, ad di Illycaffè – diventa strategico e si procede, quindi, all'acquisizione del controllo. Com'è accaduto, più recentemente, per gli Stati Uniti e il Brasile». In Cina Illycaffè è presente da un decennio con un business in forte crescita nel canale wholesale, cioè bar, alberghi, ristoranti, supermercati e uffici. Il brand del caffè all'italiana è presente in una dozzina di città con un migliaio di clienti e 110 tonnellate di caffè venduto.
Nel canale retail invece i test con "Espressamente", i negozi in franchising (230 nel mondo) che propongono il gusto della tazzina all'italiana, non ha dato i risultati sperati. «C'era un problema operativo, di partnership – spiega Illy –. Ma non abbiamo perso tempo: è stato rivisto il concept e le logiche di business. Ora ripartiamo su basi diverse e con un investimento calibrato. In Cina intendiamo quadruplicare il business in un quinquennio».
Probabilmente si sperimenterà un'organizzazione divisa su due macro aree, quella di Pechino e l'altra di Shanghai. Inoltre Shanghai orienterà e coordinerà il business del Sud est asiatico che nella mappa di Illycaffè comprende Giappone, Corea, Malesia, Hong Kong, Singapore.
«La Cina – chiosa l'imprenditore – probabilmente continuerà a svilupparsi a ritmi elevati almeno per un decennio. E fintanto che ci sarà crescita economica ci sarà anche sviluppo dei consumi. Com'è avvenuto a Taiwan, in Corea e in Giappone». In questo immenso Paese normalmente si beve tanto tè e poco caffè: quest'ultima è una bevanda che si presta a un consumo occasionale, specie nel fuori casa. Il mercato però si sviluppa velocemente, non a caso la catena americana Starbucks conta oltre 400 coffee-shop ed Euromonitor International stima che le vendite di caffè in Cina abbiano raggiunto un valore di mezzo miliardo di euro.
L'anno scorso i ricavi consolidati di Illycaffè sono cresciuti di circa l'8% a 305 milioni, il Mol dell'11% a 44 milioni (+11%) e l'utile è raddoppiato a 11 milioni. Quest'anno il fatturato del gruppo dovrebbe attestarsi sui livelli precedenti o poco più su a causa del boom del prezzo del caffè. «Il 2010 – osserva Illy – è stato un anno eccellente: sono aumentati volumi, fatturato e Mol. È cresciuto lievemente anche il mercato italiano nonostante la crisi dei consumi. Il 2011 invece è fortemente condizionato dai listini del caffè: era impossibile prevedere il raddoppio dei prezzi. E il mercato non è in grado di assorbire aumenti di quest'entità». Quindi è da mettere in conto un'erosione dei margini.
Ma il 2011 è un anno difficile anche per altri motivi e non solo congiunturali. Per esempio, in Giappone lo tsumani ha distrutto lo stabilimento che stava preparando il prodotto ready to drink (il coffee drink "Illy issimo") e quindi il lancio è stato rinviato di sei mesi: ora è in programma entro settembre. Inoltre i piani di sviluppo in Nord Africa, in particolare in Egitto, sono stati rallentati dall'instabilità politica e soprattutto da un'economia più debole del previsto. «Ora – conclude Illy – siamo in crescita sui nuovi prodotti, porzionati e ready to drink, ma non su quelli tradizionali: spero però di chiudere il 2011, anche per redditività, in linea con l'anno prima».
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Mille
I clienti
Nel canale ingrosso cinese, Illycaffè è presente in una dozzina di città con oltre un migliaio di clienti e 110 tonnellate di caffè venduto. L'azienda punta a quadruplicare i volumi commercializzati
in cinque anni
305 milioni
Il fatturato
L'anno scorso i ricavi consolidati di Illycaffè sono cresciuti di circa l'8% a 305 milioni, il Mol dell'11% a 44 milioni (+11%) e l'utile è raddoppiato a 11 milioni. Quest'anno il fatturato del gruppo dovrebbe attestarsi su livelli superiori, spinto dal boom del prezzo del caffè


03/09/2011
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