Dal 15 al 21 ottobre si e' svolto a Pechino il diciassettesimo Congresso del Partito comunista cinese, un appuntamento di grande importanza per la vita politica del paese. Tra le novita' piu' significative vi e' la ricomposizione del Politburo, che guidera'
I 4 neoeletti hanno preso il posto del vice presidente Zeng Qinghong, di Luo Gan, Wu Guanzhen e Huang Ju.
Sono stati confermati nelle loro cariche il primo ministro Wen Jiabao, il presidente del comitato permanente dell'Assemblea popolare nazionale Wu Bangguo, il presidente dell'Assemblea Consultiva Jia Qinglin e il responsabile della propaganda, Li Changchun.
La ricomposizione del Politburo, l'organo piu' importante della struttura politica cinese, riflette il delicato equilibrio fra diversi gruppi di potere: se l'ingresso di Li Keqiang e le dimissioni del vice presidente vicino a Jiang Zemin sembrano confermare l'ascesa di Hu Jintao, l'ingresso di Xi Jinping, He Guoqiang e la conferma dei restanti 3 membri, tutti vicini a Jiang Zemin, sono la prova della grande influenza tuttora esercitata dal predecessore di Hu.
Durante il suo lungo discorso iniziale, il leader cinese ha affermato la volonta' di proseguire nella lotta contro il degrado che ha colpito recentemente alcuni settori del Partito, minando seriamente l'integrita' e alla credibilita' di esso. Dall'ultimo Congresso, che si e' svolto nel 2002, il Partito ha punito ed espulso diversi suoi membri che ricoprivano alte cariche, quali l'ex segretario del partito di Shanghai, Chen Liangyu e Qiu Xiaohua, ex direttore dell'Ufficio nazionale di Statistica. Nel 2005, piu' di 110.000 membri del partito sono stati puniti, mentre il numero e' sceso a 90.000 lo scorso anno. Hu Jintao ha posto l'enfasi sulla prevenzione e sull'efficacia delle pene, sottolineando anche la complessita' del fenomeno, la cui risoluzione e' indispensabile per la sopravvivenza stessa del Partito e il supporto di esso a livello popolare.
Come gia' anticipato dagli stessi media cinesi nei mesi scorsi, uno degli elementi piu' significativi del XVII Congresso riguarda i criteri di selezione dei membri del Comitato centrale: i 237 membri del comitato preposto a supervisionare il Congresso hanno deciso di adottare la procedura elettorale in vigore dal XIII Congresso, tenutosi nel 1987. Il fatto che il Partito abbia nominato 221 candidati per ricoprire i 204 posti del Comitato centrale, con un margine di eliminazione superiore a quello degli ultimi anni, corrisponde alla necessita' espressa da Hu Jintao di migliorare il sistema elettorale ed espandere la democrazia all'interno del Partito.
Tra le 'conquiste' di Hu Jintao va anche annoverata l'inclusione del suo slogan sullo 'sviluppo scientifico' tra gli emendamenti nella costituzione del Pcc: la sua attenzione ai problemi legati all'ambiente e alla crescente polarizzazione della ricchezza rappresenta di certo un progresso rispetto alle politiche precedenti.