Il ritorno di Zhou Yongkang: politica o teatro

di Antonio Talia
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Pechino, 23 mar.- Eccoli tutti insieme, per smentire le voci di spaccatura in seno ai vertici del Partito Comunista Cinese: nella serata di venerdì-tarda mattinata in Italia- i membri del Comitato Permanente del Politburo cinese compaiono in tv a fianco della delegazione indonesiana in visita a Pechino.
Tra di loro c'è Zhou Yongkang, il potentissimo uomo degli apparati di sicurezza, che diverse fonti citate dal Financial Times e da altri media stranieri davano già agli arresti domiciliari: Zhou si è manifestato prima attraverso una nota diffusa dalla Xinhua, l'agenzia di stampa di Stato, e poi sorridente, a fianco del ministro degli Esteri indonesiano.
Sorriso sincero o smorfia di chi sa già di essere spacciato? Secondo quanto riportava l'FT giovedì, a Zhou era stato impedito di prendere parte a meeting politici di alto livello, e l'uomo dell'intelligence sarebbe stato sottoposto a "qualche forma di restrizione della libertà".
L'apparizione di Zhou Yongkang è l'ultimo capitolo della saga che si sta agitando intorno alla successione della leadership cinese. Dopo la caduta di Bo Xilai, il popolare ex-segretario di Chongqing, sospeso dal suo ruolo giovedì scorso, in molti puntavano su un nuovo "morto che cammina", Zhou appunto, che avrebbe dovuto pagare con la destituzione la sua vicinanza a Bo.
In Cina l'ultima settimana si è contrassegnata per un crescendo di boatos sulle presunte divisioni in seno ai nove membri del Comitato Permanente, il vero gotha del potere del Dragone. Le illazioni, diffuse soprattutto sul web e da una manciata di giornali cinesi pubblicati all'estero -vicini a movimenti banditi dal partito. dipingevano una resa dei conti tra il presidente Hu Jintao e il premier Wen Jiabao e una fazione opposta, ostile alla rimozione di Bo. Voci fantasiose avevano addirittura lanciato l'ipotesi di un tentativo di colpo di mano da parte di Zhou Yongkang, che controlla la "Wujing", la polizia militare.
La ricomparsa di Zhou è sufficiente a chiarire la situazione una volta per tutte? O le strette di mano con la delegazione indonesiana sono solo uno show a uso e consumo dei media e dell'opinione pubblica? Impossibile a dirsi: a Bo Xilai fu consentito di incontrare i giornalisti stranieri solo due giorni prima della sua caduta.
Dopo i fatti di Chongqing si sono diffuse notizie di tutti i colori –ha scritto in un editoriale Hu Xijin, il direttore del quotidianoGlobal Times, controllato dal governo - e da adesso fino al 18simo Congresso del partito, in autunno, attraverseremo probabilmente un periodo ricchissimo di pettegolezzi".
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