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Fondamentale avere il senso della gerarchia: «Le qualifiche formali, come vicepresidenti, direttori generali, responsabili finanziari, non fanno testo – spiega Forchielli –: quello che conta davvero è la posizione nel Partito». Meglio allora informarsi prima del meeting, magari mandando una e-mail alla segretaria che ha contribuito a organizzarlo chiedendole l'elenco dei partecipanti in ordine di importanza.
Quando si chiede un appuntamento d'affari, bisogna sempre accompagnarlo a un invito a pranzo o cena: fissare l'incontro di business e basta è considerato maleducazione. Occorre scegliere il ristorante e decidere a priori il menu: «Se si è in Cina per pochi giorni, la via più semplice è quella di rivolgersi al ristorante dell'albergo dove si alloggia», suggerisce Forchielli. Molto apprezzato chi riserva una saletta privata; fondamentale non sbagliare gli orari: in Cina si pranza fra le 12 e le 12,30 e si cena fra le 18 e le 18,30.
Un cinese non va mai abbracciato, né gli va toccata la testa o la nuca, ma le donne apprezzano il baciamano. L'uso dei telefonini a tavola è più che consentito: nessuno si scandalizzi se l'ospite all'improvviso riceve una telefonata, si alza e se ne va per parlare. Noi potremo fare lo stesso.
Occhio infine ai brindisi: «Bisogna alzarsi – ricorda Forchielli - fare il giro del tavolo e andare dietro alla persona con cui si intende brindare, stando attenti a cominciare da quella più importante. Il bicchiere va sollevato, ma sempre un dito sotto a quello dell'interlocutore. È un segno di rispetto che non va dimenticato».
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22/08/2011
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