Il paese degli innovatori non ferma solo in Cina
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Il paese degli innovatori non ferma solo in Cina

Il paese degli innovatori non ferma solo in Cina

INTERVENTO / 1
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di Renato Brunetta

Il progetto Italia degli Innovatori, presentato all'Expo di Shanghai lo scorso luglio dal governo italiano, ha avuto come merito principale quello di essere riuscito a trasmettere ai cinesi che l'Italia è il paese delle tecnologie e dell'innovazione capace di essere protagonista industriale nei mercati internazionali anche in settori non tradizionali.
Non era un obiettivo facile da raggiungere ma i risultati sono stati straordinari visto che, anche grazie a questo progetto, è stato firmato lo scorso 7 ottobre un protocollo sullo scambio tecnologico tra i due paesi in occasione della visita del premier Wen Jiabao a Roma.
Un obiettivo raggiunto per tre motivi principali: il primo è la severa selezione delle innovazioni che hanno partecipato; il secondo è aver realizzato un programma di comunicazione che ha veramente interessato il pubblico cinese; il terzo, forse il più importante, è stato l'avere trattato le Pmi presenti come grandi imprese nazionali.
È stata, infatti, una delle prime volte in cui gli imprenditori presenti - in media con fatturato tra i 2 e i 50 milioni di euro - sono stati oggetto di un progetto ufficiale del governo. Per gli imprenditori essere presentati alle controparti cinesi come soggetti economici selezionati a rappresentare l'innovazione italiana da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri e del ministero per l'Innovazione è stato motivo di grande orgoglio e anche uno degli elementi di successo in quanto per i cinesi hanno assunto maggiore credibilità.
Il progetto si è dimostrato, quindi, un eccezionale piano di marketing per il paese, oltre che una vera occasione per fare affari. Per 14 delle 94 imprese presenti a Shanghai già alla fine delle due settimane si parlava di ordini.
"Italia degli Innovatori" non si ferma però a Shanghai ma intende essere un punto fisso nella politica di promozione dell'innovazione italiana, capace di dare visibilità internazionale all'eccellenza tecnologica italiana spesso nascosta e poco visibile a livello istituzionale. Per il 2011 si prevede di estendere il progetto ad altri paesi: oltre alla seconda edizione cinese, richiesta espressamente dal ministero per la Scienza e Tecnologia cinese, si prevede di avviarne una edizione in Russia, in Libia e Nordafrica, negli Stati Uniti, in Brasile e in Centro America, verso i quali si stanno avviando i primi contatti operativi attraverso l'Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l'Innovazione.
Renato Brunetta è ministro per la Pubblica amministrazione e l'Innovazione
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17/10/2010
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