Il giro del mondo dei crediti a rischio
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Il giro del mondo dei crediti a rischio

Il giro del mondo dei crediti a rischio

Internazionalizzazione. Gli esperti di Atradius e Invenium consigliano di risolvere le controversie evitando la via giudiziaria
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Chiara Bussi
Regola numero uno: tenersi il più possibile alla larga dai tribunali e utilizzarli solo come ultima carta. «Recuperare i crediti nei Brics per via legale è una battaglia persa, i sistemi giuridici sono complessi e in alcuni casi ostili agli esportatori esteri. Nei paesi del l'Est Europa, invece, una volta ottenuta una sentenza a favore spesso diventa difficile riscuotere il credito». Parola di Claudio Mombelli, amministratore delegato di Invenium, network di esperti legali specializzato nel recupero crediti in 115 Paesi.
L'altra faccia dell'internazionalizzazione si chiama esposizione: con la morsa della crisi che non sembra allentarsi la caccia agli incassi perduti diventa un grattacapo sempre più pressante per le Pmi italiane. Così le mete più ambite diventano anche i territori da esplorare per recuperare le risorse dovute. «Rispetto a un anno fa – spiega Giulio Longobardi, responsabile vendite e canali distributivi di Atradius Italia, società di assicurazione e gestione del credito – sono aumentate del 15-20% le segnalazioni di ritardi di pagamento a livello mondiale da parte delle aziende italiane da noi asssitite. Un approccio strategico alla gestione dei crediti commerciali diventa più che mai essenziale».
Un'impresa che non è per nulla facile perchè il giro del mondo dei debiti non onorati porta a galla un groviglio di leggi e pratiche diverse. Così l'azione di recupero richiede accorgimenti diversi da caso a caso. In Brasile, per esempio, la delega alla società incaricata deve essere tradotta in portoghese e autenticata dal consolato brasiliano nel nostro Paese. In Cina esistono numerose barriere che complicano le regole del gioco. «Le attività di recupero crediti esercitate da una società o da una persona – spiega Longobardi – sono vietate dalla legge. La norma non si applica però agli studi legali cinesi. Il sistema giudiziario, dove lo Stato ha un ruolo rilevante, è articolato. Nel Paese non funzionano i classici solleciti, come telefonate o lettere come avviene anche in Italia, ma tutto viene affidato alla trattativa». Diverso è il caso dell'India, dove la visita a casa del cattivo pagatore può portare buoni frutti. Le azioni legali sono invece sconsigliate, precisa Longobardi, «a meno che il creditore non sia in grado di produrre prove certe e inequivocabili. La maggior parte dei procedimenti sono lunghissimi e spesso la sentenza non può essere eseguita perché il debitore non è più in grado di onorare i suoi impegni». Tentare il recupero in Russia spesso risulta meno difficoltoso ed è possibile ottenere alcune garanzie, pretendendo dal cliente di pagare in anticipo almeno una parte della fornitura.
Brics, ma non solo. È gran fermento delle società di recupero crediti anche nella "vecchia Europa" più vulnerabile alla crisi, come il Portogallo. A Lisbona lo slalom è però meno complicato, grazie a una procedura di fallimento "light" del debitore che può essere inoltrata indipendentemente dall'importo del credito e basato anche solo su fatture. Il recupero è molto difficoltoso in Romania, dove l'Italia è il secondo fornitore commerciale: sono numerose le tappe previste dalla procedura, con diverse opzioni.
Mentre la crisi rende il quadro più cupo, nascono nuovi rimedi. «Oggi – sottolinea Mombelli – si punta a negoziare un piano di rientro di due o tre anni per dare un po' di respiro al debitore e consentire al creditore di recuperare tutto l'importo». A complicare le cose, soprattutto nelle prime fasi dell'attività di recupero, spiega Marco Recchi, vicepresidente del Fenca, la Federazione europea delle associazioni di recupero crediti, sono spesso le normative sulla privacy, che prevedono tutele diverse da Stato a Stato. «Se in Italia – spiega Recchi - il debitore può essere rintracciato sul posto di lavoro, in altri Paesi questo non è possibile. Stiamo lavorando perché si arrivi a un'armonizzazione delle regole a livello europeo».
Un passo avanti più concreto per un'azione comune tra i 27 Paesi della Ue nel recupero transfrontaliero dei crediti è stato segnato a fine luglio. Una proposta di regolamento presentata dalla Commissione europea prevede il sequestro conservativo sui conti correnti bancari dei debitori finché un'autorità giudiziaria non avrà deciso il rimborso delle somme dovute. Il testo è ora al vaglio di Europarlamento e Consiglio Ue e secondo le attese dovrebbero essere approvato entro la fine del 2012.
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La segnaletica per orientarsi
Gli indicatori sulla facilità o meno di recupero e sulla rischiosità dei pagamenti nei Paesi Bric e in altri quattro paesi europei

BRASILE

Legislazione e procedure complesse
Rischiosità dei pagamenti stabile/in peggioramento
Difficoltà nel recupero MEDIA
01|La legislazione è molto complessa, ogni Stato e ogni municipalità hanno il proprio sistema giudiziario, con procedure molto articolate. Il sistema legale offre inoltre numerosi rimedi al debitore e questo rende ogni azione legale di recupero del credito molto lunga, da molti mesi a svariati anni, ma anche dagli esiti incerti.
02|Qualsiasi procura ad agire in nome del creditore deve essere autenticata dal Consolato brasiliano nel Paese del creditore.


RUSSIA

Legislazione complessa ma flessibile
Rischiosità dei pagamenti stabile
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01 | Sono i giorni medi di pagamento nel Paese.
02 | Non richiesta alcuna attenzione particolare o assistenza legale extra rispetto ad altri Paesi. Le procedure sono però lunghe e onerose.
Difficoltà nel recupero MEDIA



CINA

Legislazione e procedure complesse
Rischiosità dei pagamenti in peggioramento
Difficoltà nel recupero ALTA
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01 | È la quota delle transazioni B2B in contante.

02 | I crediti in sofferenza sono gestiti tramite trattative tra le parti, piuttosto che con una gestione proattiva fatta di lettere o telefonate di sollecito



PORTOGALLO

Recupero semplice
Rischiosità dei pagamenti in aumento
Difficoltà nel recupero BASSA

01 La richiesta di fallimento di un debitore può essere inoltrata indipendentemente dall'importo del credito e basato anche solo su fatture.
Può valere la pena procedere direttamente con un'istanza di fallimento anche al solo fine di ottenere una transazione con pagamento parziale del credito e rimanente con piano di rientro garantito direttamente dagli amministratori della società debitrice



SPAGNA

Procedure semplificate ma rischiosità dei pagamenti in aumento

Difficoltà nel recupero BASSA
01| Per somme da recuperare inferiori a 30mila euro è possibile fare ricorso alla procedura semplificata introdotta nel 2001. Si tratta di un procedimento standardizzato che punta a una soluzione rapida



TURCHIA

Sistema relativamente complesso - Classe di rischio media
Difficoltà nel recupero MEDIA

01|È il periodo di tempo (dalla notifica) che le imprese hanno per contestare le fatture o le corrispondenze commerciali.

02|In base a un sistema di esecuzione individuale i beni del debitore sono venduti e i creditori pagati con la somma derivante dalla vendita

Sistema complesso, numerosi passaggi
Rischi di pagamento in aumento
Difficoltà nel recupero ALTA

01|Il creditore prima di adire le vie legali deve fare un tentativo per ottenere lo spontaneo adempimento da parte del debitore, mediante invito formale presso la sua sede.
Se non ci sono risultati concreti, il creditore può procedere all'ulteriore invio al debitore di una diffida ad adempiere effettuata da un notaio che concede un nuovo termine per l'adempimento



INDIA

Legislazione complessa
Rischiosità dei pagamenti stabile

Difficoltà nel recupero MEDIA

01|Meglio puntare sulla collection direttamente al debitore piuttosto che avviare un'azione legale che risulta lunga e complessa se il creditore non riesce a produrre prove certe e inequivocabili a supporto del suo caso.
02|Il sistema legale deriva direttamente, per tradizione, da quello britannico, ma data la particolarità del Paese è articolato in modo molto complesso, con procedure molto lunghe.

31/10/2011
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