Il doppio vantaggio dell'attesa cinese
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Il doppio vantaggio dell'attesa cinese

Il doppio vantaggio dell'attesa cinese

L'INTERVENTO NEL SALVA STATI
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Il blitz a Pechino del direttore del Fondo europeo di stabilità finanziaria, Klaus Regling, si risolve in un nulla di fatto. Non poteva essere diversamente: la Cina, prima di mettere mano al portafoglio, vuole ovviamente vederci chiaro nell'operazione di salvataggio dell'Eurozona. E finora – nel piano annunciato mercoledì a Bruxelles per potenziare a mille miliardi di euro il meccanismo di salvaguardia dei debiti sovrani del Vecchio Continente – ci sono punti da chiarire.
Forse, in un momento così delicato, una pausa di riflessione giova a tutti. Giova ai cavalieri bianchi cinesi, che hanno ben diritto di valutare i costi-benefici di un loro intervento a sostegno del debito europeo. E giova anche a Bruxelles che, sotto l'assillante pressione dei mercati, nelle ultime settimane ha forse puntato un po' troppo sulla carta cinese. Una carta che nel medio termine potrebbe rivelarsi molto rischiosa. Per due buone ragioni. Perché, una volta superata l'attuale fase d'emergenza, i quattrini di Pechino non basteranno per disinnescare la bomba del debito che minaccia l'Eurozona. E perché la "generosità" cinese richiederà sicuramente una pesante contropartita che oggi nessuno è in grado di valutare.

29/10/2011
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