I SEI DOCUMENTARI DEL FESTIVAL

Roma, 13 ott. - Dopo il successo dello scorso anno, torna “Luci dalla Cina”, il festival del documentario cinese per un viaggio tra il presente e il passato del Paese di Mezzo. Proponiamo di seguito le sinossi dei sei documentari che verranno proiettati a partire da venerdì 15 ottobre.

 

Il sindaco Cinese
regista ZHOU Hao

 

Datong, un tempo fiorente capitale dell'Impero Cinese, è oggi la città più inquinata della Cina. La maggior parte degli abitanti è povera, vive di lavoretti occasionali e abita in baracche di fortuna costruite con materiali di recupero e oggetti trovati per strada.

Quando Geng Yanbo diventa sindaco della città, i dirigenti del partito comunista sperano che sappia trovare soluzioni per far uscire Datong dalla miseria. Il nuovo sindaco pensa che sia arrivato il momento di far rinascere la città riportandone in vita la storia, l'arte e la cultura. Decide così di restaurare le antiche mura cittadine e di combattere le costruzioni illegali trasferendo un terzo degli abitanti della città. Come previsto, deve affrontare molte opposizioni da parte dei cittadini, che lo accusano di spendere soldi inutilmente in vaghi progetti culturali, invece di creare nuovi posti di lavoro. Ma il sindaco è convinto che il suo progetto a lungo termine porterà turismo, lavoro e migliori condizioni di vita per tutti.

In effetti, dopo qualche mese lo scontento sembra svanito: i cittadini sono molto soddisfatti dei loro nuovi alloggi e del lavoro svolto dal sindaco. Ma all'improvviso, nello sgomento generale, Geng Yanbo viene sollevato dalle sue funzioni e nominato sindaco di un'altra città: sarà costretto a lasciare incompiuti tutti i suoi progetti. Nessuno sembra in grado di spiegare il motivo di questo voltafaccia: lotte intestine nel partito, corruzione, arbitrio? Questo film di Zhou Hao ci invita a riflettere sull'esercizio del potere nella Cina contemporanea...

 

Ritorno alla luce

regista Carol LIU

Nonostante la Cina sia diventata la prima potenza economica mondiale, in alcune aree rurali le condizioni di vita restano molto difficili. Qui non è raro trovare persone che non hanno mai messo piede in un ospedale, o che non si sono mai fatte visitare da un medico. Anche il dottor Zhang viene dalla campagna, ma vi è tornanto dopo gli studi all'università, con la sua clinica oculistica "itinerante", con cui si reca regolarmente nei villaggi per offrire esami e interventi chirurgici gratuiti a chi non può permetterseli. La sua missione è quella di ridare la vista, di riportare la luce a coloro che vivono nell'oscurità: un lavoro estremamente gratificante dal punto di vista umano, che richiede però molti sacrifici, a lui e alla sua famiglia.

Capiremo meglio il senso di questa sfida seguendo il lavoro del dottor Zhang con due pazienti.
Juncheng è un bambino dolce e sempre allegro, che ama giocare con la sorella e gli altri bambini. Affetto da cecità totale, non potrà frequentare la scuola elementare: solo un trapianto di cornea potrà cambiare il suo destino. Juncheng è conscio della propria condizione, ma non smette di sognare ed è sicuro che un giorno potrà fare l'autista. La vita di sua sorella, invece, è segnata da un'altra malattia, l'epilessia, che combatte quotidianamente con farmaci molto costosi.

La nonna di Rongrong soffre di cataratta e spera di poter riacquistare la vista per tornare a lavorare. Sua nipote, una ragazza volenterosa e portata per il disegno, ha i piedi corrosi da un'infezione che le impedisce di lavorare nei campi. Con il sostegno morale della nonna, di cui spesso si occupa, Rongrong ha però deciso di intraprendere gli studi: se supererà il test per l'università potrà finalmente studiare belle arti e cominciare una carriera da artista.

Condividendo la quotidianità di queste tre famiglie, impareremo a conoscere le loro paure e difficoltà e ci renderemo conto della grande distanza che separa i due estremi della società cinese. E non potremo che ammirare la forza di queste persone, relagate nel gradino più basso della scala sociale.


Lacrime di stelle

di JIN Huaqing

I bambini che studiano alla scuola di acrobatica di Wuqiao sanno perfettamente quello che i loro genitori si aspettano da loro: sono stati iscritti in tenera età a questa scuola, dove sono cresciuti, lontani dalla famiglia, e che sarà il loro trampolino per il successo, costi quel che costi. I genitori si aspettano da loro fama e ricchezza, per poter vivere in condizioni migliori. Solo che non tutti ce la fanno, non tutti avranno un futuro da "stella". Eppure passano le loro giornate a esercitarsi, compiendo grandi sacrifici e sforzi fisici e psicologici inimmaginabili, come vedremo attraverso due esempi.

Xiang è stato obbligato a iscriversi alla scuola di Wuqiao, perché il padre non lo ritiene abbastanza intelligente per studiare. Il problema è che Xiang non ha la stessa agilità dei suoi compagni, che lo rimproverano e lo incitano a cambiare squadra, in quanto rischiano per colpa sua di non essere selezionati. Passando da una disciplina all'altra, Xiang si scontrerà inesorabilmente con la durezza dei compagni, degli insegnanti e persino dei genitori, increduli che dopo anni di pratica e di sacrifici non abbia ancora acquisito la tecnica. Un caso disperato, al quale si prospetta difficilmente un lieto fine…

Yuan fa parte della squadra femminile di piattini cinesi. Come le sue compagne, sogna di essere selezionata da un'importante compagnia di acrobati e di iniziare la scalata verso il successo, che la porterà ad ottenere compensi sempre più gratificanti. Una volta diventata indipendente, dovrà aiutare i suoi familiari. Fallire significherebbe aver sprecato soldi e anni di lavoro, ma soprattutto deludere la famiglia. Yuan vive ogni giorno questa pressione pesantissima, alla quale si aggiunge la paura di passare, in caso di fallimento, il resto della propria vita a lavorare nei campi. Le storie degli aspiranti acrobati della scuola di Wuqiao ci svelano cosa si nasconde dietro il mito e la magia di uno spettacolo di acrobazie e di contorsionismo: una realtà durissima, fatta di fatica, umiliazioni, lacrime e solitudine.


Blank Lands
di Collettivo Blank Lands

Negli anni Trenta del Novecento il fotografo ed etnografo Zhuang Xuebei lascia la città di Shanghai per avventurarsi nelle terre inesplorate della China, assenti dalle carte geografiche e avvolte nel mistero. Sono le regioni sul confine occidentale, abitate da “barbari cannibali”, secondo 'immaginario collettivo dell'epoca. Zhuang diverrà così un pioniere dell'antropologia visiva, in un periodo storico in cui la fotografia, in Cina, era praticata esclusivamente in studio.

Il lavoro di Zhuang rappresenta una vera e propria esplorazione, umana e artistica, di una Cina del tutto sconosciuta e rivela verità inedite su questi popoli. Tuttavia, negli anni Sessanta il suo lavoro verrà oscurato dal caos della Rivoluzione Culturale e ben presto dimenticato. Sarà solamente quarant'anni dopo, grazie al figlio di Zhuang, che questi tesori della fotografia e dell'antropologia riacquisteranno l'attenzione che meritano.

Il documentario è un viaggio in quelle terre di un tempo, sulle orme di Zhuang Xuebei, attraverso
le sue fotografie e i suoi diari di viaggio, riscoperti di recente. Ma è anche un viaggio nel presente, che ci induce a ossservare gli odierni abitanti di quelle terre, un tempo considerati cannibali, a cogliere in loro ciò che è mutato e ciò che si è invece conservato. Le interviste a conoscenti, famigliari, fotografi e antropologi, assieme alle ricostruzioni storiche, ci permetteranno inoltre di conoscere meglio questo coraggioso fotografo, che è stato troppo a lungo dimenticato.

 

Magnolia vita mia
regista MA Zhidan

Zhu Kaifu vive nel Sud della Cina, con sua moglie in dolce attesa di una bambina. Ha fatto fortuna negli affari. La sua vita subisce una svolta nel giorno in cui decide di dedicarsi alla coltivazione di una pianta rara, che in Cina rischia l'estinzione: la magnolia. Ben presto l'idea si trasforma in passione e si concretizza nel progetto di un giardino botanico interamente dedicato a questa meravigliosa pianta. Poiché l'ambiente più favorevole alla coltivazione delle magnolie si trova lontano da casa, Kaifu accetta perfino di allontanarsi dalla famiglia per realizzare il suo sogno: investe ingenti risorse, acquista un vasto terreno, trascorre tutto il suo tempo con le magnolie, ritornando ogni tre mesi dalla moglie, solo per pochi giorni, e rinunciando a veder crescere la figlia.

Col passare degli anni il "giardino" si allarga e arriva a ospitare più di un centinaio di specie, diventando una sorta di "santuario botanico", apprezzato anche dagli esperti. Kaifu vi ha impegnato tutte le sue fortune, ma gli affari cominciano ad andare male: alcune piante vengono rubate, poi un tifone si abbatte sul parco, distruggendo anni e anni di lavoro. Nonostante tutto, l'"Uomo della magnolie" non si lascia scoraggiare e, anzi, affitta altro terreno per ampliare, giorno dopo giorno, il suo “paradiso”. Ci vorranno diversi anni perché giungano i primi ordini importanti, che permetteranno a Kaifu di ristabilire le sue finanze. Grazie al sostegno di alcuni mentori, Zhu Kaifu riuscirà a realizzare il suo sogno e a far comprendere a tutti l'importanza della sua missione: la tutela della magnolia. Alla fine arriveranno anche le soddisfazioni: nel 2011 i suoi 133 ettari, coperti da 213 specie diverse, saranno battezzati “Giardino divino delle magnolie” e riconosciuti ufficialmente come riserva naturale. Oggi è la più grande al mondo. Il suo creatore verrà chiamato a insegnare alla facoltà di Agraria della Cina del Sud e, per divina ricompensa, vedrà il proprio nome abbinato a quello di una nuova specie di magnolia, la “Magnolia Kaifu”.

 

Viaggio di un artista

regista Charlene SHIH

 

LIU Yu è nato nel nord-est della Cina nel 1919. Oggi vive a Taiwan con sua figlia, con la quale condivide la passione per il disegno e la pittura. Dopo la morte di sua moglie, LIU decide di intraprendere con sua figlia un viaggio nello spazio e nel tempo, attraverso i luoghi che hanno segnato la sua vita di giovane artista.

Dopo gli studi, comincia a lavorare all'Agenzia delle Entrate, ma l'arte gli manca troppo e vuole farne il suo mestiere. Coglie l'opportunità che gli viene offerta di partire per andare a studiare arte in Giappone. Finiti gli studi, lascia il paese, ormai devastato dalla Seconda Guerra Mondiale, ma non può tornare nella sua città natale perché il nord-est della Cina è ancora occupato dai Giapponesi. Con i suoi compagni di studi, intraprende un duro viaggio verso un'altra provincia, il Chungking, dove si iscrive a un'accademia locale di belle arti.

Anche dopo essersi diplomato presso questa accademia non può ancora tornare a casa, perché la sua regione è in piena guerra civile. Grazie all'aiuto di un professore, ottiene un posto in un'università di Taiwan. È qui che fa decollare la sua carriera e che incontra la donna della sua vita. Tuttavia, tra i ricordi di Taiwan c'è anche il periodo del Terrore Bianco, durante il quale viene fatto prigioniero e viene torturato dai nazionalisti del Guomindang: non dimenticherà mai questa esperienza, che marcherà profondamente il carattere dell'uomo e dell'artista. In questo documentario, i disegni e i dipinti di LIU prendono vita e ci accompagnano nel viaggio dell'artista verso la sua città natale, ma anche nel viaggio della sua memoria in un passato tormentato. Questo film è un ritratto emozionante, allo stesso tempo intimista e illuminante, raccontato da LIU stesso, dai suoi familiari e dai suoi colleghi, dove viene raccontata la vita di un artista umile che è divenuto una pietra miliare nella storia dell'arte taiwanese.

 

13 OTTOBRE 2015

 

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