I « Limoni» sbarcano a Pechino
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I « Limoni» sbarcano a Pechino

I « Limoni» sbarcano a Pechino

5 domande a... - CARLO GIANUZZI
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Punta su uno sviluppo selettivo e guarda a nuovi mercati: la catena specializzata di profumerie Limoni, controllata dal fondo di private equity Bridgepoint, archivia un 2010 positivo con un fatturato di circa 420 milioni di euro. E dopo aver acquisito la catena Garbo e lanciato la nuova insegna B-Basic Beauty, adesso sfida anche la Cina, come racconta Carlo Gianuzzi, amministratore delegato della catena che conta 2.400 dipendenti con una quota di mercato del 15%.
Quali sono i numeri del vostro piano di sviluppo?
L'acquisizione di Garbo è funzionale al progetto di consolidamento di Limoni sul mercato nazionale. Oggi con 530 negozi vogliamo svilupparci in modo selettivo, obiettivo che stiamo perseguendo su tre fronti: l'espansione diretta della rete con una decina di nuove aperture e altrettante ristrutturazioni, l'avvio del progetto di franchising con cui vogliamo penetrare i mercati secondari e accrescere la nostra quota di mercato e la nascita della nuova insegna B-Basic Beauty, che abbiamo deciso di trasformare in B-by Limoni per una questione di riconoscibilità del marchio, con cui prevediamo, a partire dal 2011, uno sviluppo diretto di circa 50-100 punti vendita all'anno per i prossimi cinque anni.
Perché una nuova insegna?
B-by Limoni nasce perché abbiamo pensato che nei negozi Limoni dovessero essere presenti anche prodotti, diciamo, a marchio privato, 100% made in Italy, di qualità, ma di prezzo medio-basso perché prodotti direttamente per noi da nostri fornitori. Inizialmente avevamo pensato di vendere questa linea nelle profumerie Limoni, dove ha avuto un importante riscontro.
E proprio questo successo ci ha spinto a trasformare un marchio di prodotto in una vera e propria insegna.
Dove saranno le prime inaugurazioni?
Dopo i primi test di negozi a Grosseto e Cremona, adesso il format è pronto. Entro agosto apriremo una decina di punti vendita in Italia prevalentemente nel centro-nord Italia a Milano, Roma, in Emilia Romagna solo per fare qualche esempio.
Per quanto riguarda l'estero, quali sono i vostri mercati strategici?
Con l'insegna Limoni siamo presenti, oltre che in Italia ovviamente, in Croazia, Slovenia, Serbia. Per quanto riguarda B-by Limoni, invece, abbiamo già contatti avanzati con Spagna e Portogallo, ma anche con Brasile, Russia e Cina dove partiranno dei negozi pilota nel secondo semestre di quest'anno. La Cina è una bella sfida: la burocrazia non è facile, ma i consumatori apprezzano moltissimo il made in Italy, anche nella cosmetica.
Che obiettivi di fatturato avete per questa nuova avventura?
Pensiamo a 4-500mila euro di media di fatturato per ogni negozio con un piano di aperture di non meno di 50 punti vendita all'anno.
Avremo diverse centinaia di negozi nel mondo perciò possiamo prevedere che i ricavi totali da B-by Limoni possano superare il 10% del fatturato totale del gruppo.

RIPRODUZIONE RISERVATA

18/03/2011
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