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Il governo dunque, nella persona del viceministro allo Sviluppo Adolfo Urso, ha saputo rimediare a una latitanza di rapporti che ha danneggiato le imprese italiane. Un rapporto quello della "piccola" Italia con il gigante asiatico che avrebbe dovuto essere curato, specie negli anni del ritorno alla ribalta della potenza economica e politica cinese, con ben maggiore abilità e assiduità. Troppi convegni in Italia, troppo poche missioni a livello di governo oltre la Grande Muraglia. Così la Cina è rimasta lontana. Mentre altri paesi, Germania in testa, tessevano la loro rete e risultavano ben più attraenti come meta per i ricchi investitori dell'Impero di mezzo.
09/06/2009
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