I buoni auspici della crescita cinese
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I buoni auspici della crescita cinese

I buoni auspici della crescita cinese

SCENARI GLOBALI
di lettura
L'ultima cosa di cui ci sarebbe bisogno in questo momento, occorre dirlo, è una crisi dell'economia cinese. Andrebbe a deprimere, senza dubbio, la già anemica economia europea avviata a passi lunghi verso la recessione nel 2012. I dati del Pil tedesco dell'ultimo trimestre del 2011, con una crescita negativa, risentivano in maniera evidente della frenata del Pil di Pechino nel terzo trimestre del 2011. Ecco perché i dati cinesi hanno assunto un'importanza – neanche tanto paradossalmente – più rilevante a occidente che a oriente. Ieri il respiro di sollievo è stato unanime. La frenata della crescita cinese è stata meno secca del temuto. L'incremento nell'ultimo trimestre dell'anno scorso è stato dell'8,9 per cento. La crescita del 2011 è stata del 9,2% contro una crescita del 2010 del 10,4 per cento. Nonostante il raffreddamento del mercato immobiliare e il congelamento della domanda globale che ha frenato le esportazioni cinesi. In Cina è cresciuta la domanda interna e anche la produzione industriale. Il mix tra le politiche fiscali e monetarie espansive ha funzionato. L'atterraggio morbido di Pechino non è un miraggio e anche l'Occidente può, per il momento, archiviare i suoi incubi peggiori.

18/01/2012
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