HSBC: MANIFATTURIERO CINESE AI MINIMI DA ULTIMI 10 MESI
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HSBC: MANIFATTURIERO CINESE AI MINIMI DA ULTIMI 10 MESI

HSBC: MANIFATTURIERO CINESE AI MINIMI DA ULTIMI 10 MESI

Industria e mercati
HSBC: MANIFATTURIERO CINESE AI MINIMI DA ULTIMI 10 MESI
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Pechino, 23 mag.- Non sono ancora i dati ufficiali del governo, ma il Purchasing Managers Index "indipendente" elaborato da HSBC mostra un settore manifatturiero cinese in frenata, che cresce ai ritmi più lenti degli ultimi 10 mesi.

 

Il PMI è uno degli indicatori più precisi dello stato di salute dell'industria: si tratta di un indice basato su diversi fattori (tra cui nuovi ordini, produzione, consegne, etc.) che denota una crescita del manifatturiero quando si attesta oltre i 50 punti e al di sotto di tale soglia segnala invece un mercato in contrazione. In Cina, la statistica ufficiale viene elaborata dalla China Federation of Logistics su un campione di 820 società appartenenti a 28 settori indifferenti, ma esiste anche un'indagine indipendente elaborata ogni mese da HSBC su un campione di 430 società.

 

Secondo l'analisi preliminare del colosso bancario diffusa oggi – che è basata sull'85%-90% del campione totale – a maggio il PMI cinese si è attestato a 51,1 punti contro i 51,8 dell'indagine finale di aprile (questo articolo), segnando così il risultato più basso dal luglio del 2010. Il manifatturiero cinese, insomma, pur continuando a crescere, sta risentendo delle misure varate dal governo per evitare il surriscaldamento dell'economia e frenare l'inflazione.

 

"I produttori stanno continuando a ridurre gli inventari mentre le ordinazioni rallentano – si legge nella nota diffusa da Qu Hongbin, chief economist di HSBC per la Cina –, tuttavia non riteniamo che ci si debba preoccupare per un eventuale brusca frenata dell'economia cinese, il PMI di maggio è ancora in linea con le previsioni di una crescita economica attorno al 9%. Ci aspettiamo che nei prossimi mesi il governo di Pechino continui ad adottare politiche restrittive, dato che la lotta all'inflazione rimane la priorità della leadership cinese".

 

Il Dragone è impegnato da mesi in una battaglia contro aumenti sempre più consistenti del costo della vita. I dati ufficiali mostrano che ad aprile l'indice dei prezzi al consumo è cresciuto del 5,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, un leggero calo rispetto al +5,4% di marzo (il livello più alto in 32 mesi), ma pur sempre oltre il livello di guardia, che il governo ha fissato al 4% per il 2011 (questo articolo).
 

 

Il governo, che teme che l'inflazione possa aumentare il malcontento e scatenare disordini, ha adottato diverse misure restrittive, come i quattro aumenti dei tassi d'interesse applicati dall'ottobre scorso ad oggi e i ben cinque incrementi delle riserve obbligatorie delle banche decisi da gennaio a maggio, al ritmo di uno al mese.

 

I dati finali di HSBC sono attesi per la fine della settimana, mentre per conoscere l'elaborazione ufficiale di China Federation of Logistics bisognerà aspettare fino a giugno.

 

di Antonio Talia

 

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