HONG KONG, "IMPOSSIBILI DIMISSIONI DI LEUNG" Pechino contro Usa: no a interferenze
di Eugenio Buzzetti
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Hong Kong, 2 ott. -Il capo dell'Assemblea Legislativa di Hong Kong, Jasper Tsang ha definito "impossibili" le dimissioni di Leung Chun-ying, l'amministratore delegato di Hong Kong. In una conferenza stampa conclusasi poco fa, Tsang ha poi spiegato di avere incontrato alcuni leader delle proteste di questi giorni, scrive il South China Morning Post, ma ha detto che le loro richieste erano troppo difficili da realizzare.
Ieri la Federazione Studentesca di Hong Kong il gruppo Scholarism del giovanissimo Joshua Wong avevano lanciato un ultimatum all'amministratore delegato. La scorsa notte, di fronte agli edifici governativi, decine di manifestanti si sono radunati sotto le finestre dell'ufficio di CY Leung: molti di loro erano giovani e giovanissimi. Uno dei capi della Federazione degli Studenti di Hong Kong, Alex Chow, ha promesso di continuare la protesta fino a domani, occupando le uscite della sede del governo, se CY Leung rifiuterà di dimettersi.
Proprio oggi, però, è arrivato da Pechino l'endorsement ufficiale a CY Leung del Quotidiano del Popolo, che in un editoriale si schiera apertamente dalla parte dell'amministratore delegato. Il governo centrale, scrive il massimo quotidiano cinese, "si fida completamente" di Leung ed è "molto soddisfatto" del suo lavoro. Contro Occupy Central si è espresso oggi anche il ministro degli Esteri. Wang Yi ha denunciato come "occupazione illegale" il movimento studentesco, colpevole di "avere severamente disturbato l'ordine sociale" e ha avvertito gli Stati Uniti di non interferire nella vicenda, perché fa parte degli "affari interni della Cina".
Mentre diversi segnali di malcontento traspaiono tra la popolazione di Hong Kong per il protrarsi delle proteste, Benny Tai ha di nuovo parlato alla folla, questa mattina, a Tamar, di fronte agli uffici governativi dell'isola. L'uomo che aveva dichiarato l'inizio ufficiale di Occupy Central ha chiarito che il suo ruolo non è quello di leader del movimento, e che ognuno risponde per se stesso. "Non possiamo definirci i capi organizzatori - ha detto Benny Tai - Non so se c'è un precedente storico per questa campagna. Non è la situazione in cui qualcuno possa prendere la leadership".
Nuove critiche all'operato dell'amministratore delegato di Hong Kong sono arrivate dal cardinale Joseph Zen, che ha ieri ha dichiarato che le dimissioni di CY Leung sono l'unico modo per uscire dalla crisi politica di questi giorni. Nelle scorse ore, è entrato nel dibattito sulla crisi di Hong Kong anche l'ultimo governatore britannico dell'isola tornata alla Cina nel 1997, Chris Patten, che ha auspicato "nuovo periodo di genuina consultazione" riguardo alle riforme democratiche. In un'intervista alla BBC, Patten si è espresso sull'eventualità che circola da giorni secondo cui il governo cinese possa impiegare l'Esercito Popolare di Liberazione per fermare la rivolta, definendola "folle" e "stupida". A dichiarare guerra aperta al governo e alla polizia di Hong Kong è stato poi il gruppo di hackers Anonymous, che in un comunicato ha espresso la propria solidarietà agli studenti e minacciato attacchi informatici ai danni dell'amministrazione dell'isola, se si dovessero ripetere episodi di violenza sui manifestanti, come quelli di domenica scorsa, segnata dall'uso dei lacrimogeni e degli spray al peperoncino contro la folla radunata ad Admiralty. "Questo - minaccia Anonymous - è il primo e unico avvertimento".
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02 ottobre 2014
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