Shanghai, 24 luglio - Il ruolo di Hong Kong di primo porto per la Cina continentale resta indiscusso? A suscitare il dubbio è l'apertura del porto e parco logistico Qianhaiwan da 5,8 miliardi di euro nell'area occidentale di Shenzhen, a 40 chilometri da Hong Kong. Lo scorso 10 luglio Qianhaiwan ha ottenuto l'autorizzazione dall'Amministrazione generale delle dogane per operare come porto semi libero. Significa che da oggi in poi Shenzhen potrà offrire le stesse ''attrazioni'' di Hong Kong. Niente tasse sulle importazioni e forti ribassi sulle esportazioni, per esempio, e una serie di altre facilitazioni che sono le condizioni chiave per la qualifica di hub internazionale. Anche se Qianhaiwan è il più piccolo dei dieci porti franchi della Cina continentale, i suoi 3,7 chilometri quadrati vedranno un'ulteriore espansione. Per il momento Hong Kong non ha nulla da temere – spiega un esperto intervistato dal quotidiano South China Morning Post - grazie alla sua efficienza, all'avanzato sistema finanziario e a un facile accesso all'informazione internazionale. Ma soprattutto si pensa che la temuta rivalità possa risolversi in una fruttuosa amicizia con la fusione di molte operazioni. Un progetto è già in corso, secondo quanto riportato dal settimanale economico Caijing, per collegare i due aeroporti internazionali di Hong Kong e di Shenzhen con una linea ferroviaria ad alta velocità che attraverserà l'area portuale di Qianhaiwan. Del resto le due città sono da sempre profondamente legate. Shenzhen è una delle zone economiche speciali scelte nel 1978 da Deng Xiaoping per sperimentare le nuove riforme economiche proprio per la sua vicinanza con Hong Kong, a quei tempi colonia del Regno Unito. In trent'anni Shenzhen si è trasformata da un villaggio di pescatori in un polmone economico con più di 13 milioni di abitanti. Il minore costo del lavoro rispetto alla vicina isola ha contribuito al suo sostenuto sviluppo economico. Negli anni novanta è stata una delle prime città a introdurre in Cina il concetto di logistica moderna, investendo soprattutto nella sinergizzazione e nella cooperazione delle sue risorse. Ogni progetto di espansione rientra così nel piano di integrazione fra Hong Kong, la provincia del Guangdong e Macao con l'obiettivo di racchiudere fra i tre poli il crocevia economico dell'area Asia-Pacifico.