HEDGE FUND CON CARATTERISTICHE CINESI

HEDGE FUND CON CARATTERISTICHE CINESI

di Antonio Talia

ha collaborato Giovanna Di Vincenzo

 

Pechino, 29 feb.- Semaforo verde per gli hedge fund a Shanghai, ma solo a due condizioni: secondo quanto riporta il quotidiano di Hong Kong South China Morning Post, lo Shanghai Municipal Office of Finance Service ha ricevuto il via libera dalle authority bancarie del governo centrale. Gli hedge fund che vorranno raccogliere capitali cinesi dovranno soddisfare due requisiti: registrarsi a Shanghai e investire tassativamente in mercati al di là della Grande Muraglia.

 

La decisione va inquadrata in un processo più ampio, che in pochi anni punta a rendere la borsa di Shanghai il centro globale per lo scambio dello yuan/renminbi, una piazza con un mercato finanziario di scambi non forex da mille miliardi di yuan (120 miliardi di euro circa), contro i quasi 400 mila miliardi dello scorso anno. Nei progetti della leadership cinese Shanghai dovrà rivaleggiare con New York, Londra e Hong Kong: nel periodo 2012-2015 la Cina vuole aumentare l'impiego dello yuan per le transazioni cross border e introdurre sempre più prodotti finanziari denominati nella sua moneta.

 

Pechino ha già consentito agli investitori stranieri di operare sul territorio cinese con fondi di private equity denominati in yuan, ma l'arrivo degli hedge fund è una novità: se i primi, che generalmente lanciano investimenti di lungo periodo, devono necessariamente operare onshore, ai secondi –che investono sul breve periodo- sarà concesso esclusivamente di operare all'estero. Dopo che la crisi del 2008 li aveva colpiti duramente, molti hedge fund internazionali non aspettavano altro che la possibilità di rifornirsi di capitali freschi provenienti dalle nazioni emergenti, Cina in prima fila. I ricchi cinesi, da parte loro, sono alla ricerca di strategie per diversificare i loro asset su scala globale.

 

Ma Hexun, sito cinese d'informazione finanziaria, mette in guardia contro i possibili pericoli: "Si dovrà convertire lo yuan in dollari o in altre valute – si legge in un articolo pubblicato mercoledì - e poi si dovrà riconvertire di nuovo in yuan per pagare gli investitori cinesi, un tipo di transazione che prevede il rischio del cambio". Hexun, tuttavia, sottolinea come gli hedge fund potranno comunque "sviluppare un altro canale finanziario per i pagamenti". L'importante - sembrano dire le regole elaborate dal governo di Pechino - è che i capitani di ventura venuti dall'estero non decidano di turbare il controllatissimo mercato finanziario cinese.



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