Guerra sino-indiana: 50 anni dopo, questione ancora aperta
di Filippo Seminara
Roma, 19 ott. – Sono passati 50 anni esatti dal breve ma intenso conflitto tra Cina e India per il controllo del confine himalayano, ma la questione resta tutt'ora aperta. Il 19 Ottobre del 1962, le truppe indiane, nonostante il sostegno logistico americano, vennero sconfitte lungo la linea della frontiera che percorre le regioni del Aksai Chin e del Arunachal Pradesh. La guerra, si concluse con la presa da parte della Cina dell'Aksai Chin (in parte ceduto all'alleato Pakistan), ma ad oggi l'India – che ha mantenuto il controllo sull'Arunachal Pradesh - ne rivendica l'appartenenza.
La questione dei confini è stata, negli anni, oggetto di numerosi incontri, visite ufficiali e tentativi di risoluzione pacifica. Ma la tensione rimane altissima. Seppur le due regioni siano geograficamente territori ostili ed inospitali, strategicamente sono regioni di grande interesse all'espansionismo cinese. Attraverso l'Aksai Chin, che appartiene formalmente alla Cina, passa l'unica strada, percorribile tutto l'anno, di collegamento tra Tibet e Xinjiang, mentre il territorio dell'Arunachal Pradesh fa gola alla Cina in quanto rappresenta il collegamento diretto verso Bangladesh e Golfo del Bengala.
L'ultima protesta da parte cinese risale al 2009 quando durante la campagna elettorale, il Primo Ministro indiano, Manmohan Singh, si recò nella regione dell'Arunachal Pradesh, regione che i cinesi considerano loro territorio e che chiamano Tibet meridionale.
Entrambe le parti si accusano a vicenda di attizzare la questione dei confini, rinforzando, lungo le frontiere contese, il numero delle presenze militari mentre, dal mese scorso, India e Cina hanno dato il via a esercitazioni militari.
Di contro, durante l'incontro tra i Ministri della difesa cinese Liang Guanglie ed indiano A.K Antony del mese scorso, il primo dopo otto anni, la Cina ha assicurato che "abbiamo raggiunto, con la controparte indiana, accordi di amicizia e sostegno strategico".
Alcuni analisti sostengono che dall'Himalaya, l'attenzione strategica della Cina si sta spostando verso le nazioni cuscinetto tra i due paesi in conflitto, vale a dire Sri Lanka, Nepal e Myanmar. Inoltre la Cina sostiene, economicamente, logisticamente e strategicamente il Pakistan, nemico dell'India. "Prima hanno combattuto per un piccolo territorio; adesso mirano alla supremazia territoriale. India e Cina possono formalmente dichiarare la loro amicizia ma la realtà è che i loro rapporti stanno precipitando" ha dichiarato Napi Gopal Mahanata, professore di scienze politiche presso Assam.
Come ha sottolineato l'editoriale dell'India Times in occasione del cinquantesimo anniversario della guerra "la nostra sfida principale è imparare a convivere con la Cina. Abbiamo paura della Cina e la invidiamo. Ma non vogliamo diventare cinesi. Vogliamo imparare ad esser efficienti come loro".
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