Canton, 21 lug. - Sarà il Guangdong, la provincia più operosa della Cina e "cuore industriale pulsante" del gigante asiatico, il laboratorio che farà da modello per la partnership e la collaborazione economica tra Italia e Cina. Al suo ultimo giorno della sua missione in Cina, il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ne ha discusso a Canton con il segretario del Partito comunista locale, Wang Yang.
Frattini ha esplorato con il dirigente cinese, una delle figure chiave della 'quinta generazione' al potere, le opportunità che si possono schiudere per le aziende di entrambi i Paesi nei reciproci territori con una collaborazione che possa innescare investimenti e lo sviluppo di parternship industrali e tecnologiche tra imprese e distretti dei due Paesi. Il Guandong è la provincia più dinamica della Cina (l'interscambio estero della zona è un sesto dell'interscambio estero totale della Cina), quella più aperta alle spinte riformiste, particolarmente integrata internazionalmente. E Wang, arrivato a ricoprire il delicato incarico nel 2007 dopo aver guidato la crescita economica di Chongqing (una megalopoli di 30 milioni di abitanti divenuta in pochi anni il nuovo polo di sviluppo della Cina occidentale), già nella sua visita in Italia nel giugno scorso aveva fatto capire le enormi risorse che la dinamica e ricca provincia cinese può offrire alle aziende italiane.
Adesso, il passo ulteriore: la firma di una lettera di intenti per lo sviluppo di un parternariato che istituisce un progetto di scambio di studenti e giovani manager. "Il Guangdong è una provincia particolarmente avanzata ed ha per noi un'importanza prioritaria', ha osservato il titolare della Farnesina. Wang Yang ha particolarmente apprezzato la decisione italiana sull'esenzione dei visti per i passaporti diplomatici e in prospettiva per quelli di servizio (studenti, turisti, ma anche imprenditori che un giorno potranno circolare piu' liberamente). Frattini ha illustrato la manovra economica adottata dal governo italiano ed il piano di stabilizzazione dei conti pubblici entro il 2014; e ha espresso "la soddisfazione dell'Italia per l'attenzione della Cina alla stabilizzazione dell'area euro che è anche nell'interesse cinese". E a dispetto delle turbolenze dei mercati, Wang Yang si è detto rassicurato per le prospettive dell'Italia, perché ha un'economia competitiva e il cui debito è posseduto in gran parte dagli italiani stessi.
di Nuccia Bianchini
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