GREGGIO: AD APRILE RECORD DI DOMANDA COMBINATA
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GREGGIO: AD APRILE RECORD DI DOMANDA COMBINATA

GREGGIO: AD APRILE RECORD DI DOMANDA COMBINATA

Energia
GREGGIO: AD APRILE RECORD DI DOMANDA COMBINATA
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Pechino, 11 mag.- Nuovo record per la domanda cinese di greggio, dopo quello riportato ieri sul fronte delle importazioni: i calcoli elaborati da Reuters sui dati dell'Ufficio Nazionale di Statistica mostrano che nel mese di aprile la domanda combinata di greggio – una misura che comprende il greggio in lavorazione e l'import netto di prodotti petroliferi raffinati - ha raggiunto in media i 9.32 milioni di barili al giorno, segnando così il terzo livello di sempre.

 

I dati mostrano anche che nel mese di aprile le raffinerie cinesi hanno raffinato in media 9.05 milioni di barili di greggio al giorno, il 6.8% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e il terzo volume mai conseguito dal Dragone in questo settore.

 

La produzione di greggio - che non rientra nella domanda combinata - ha registrato un aumento del 4.4% rispetto allo stesso periodo del 2010, raggiungendo quota 4.13 milioni di barili al giorno.

 

La domanda cinese, insomma, non segna flessioni nonostante i rincari dei prezzi del greggio. I dati diffusi ieri mostravano come ad aprile la Cina ha importato greggio per una media di 5.24 milioni di barili al giorno, un aumento dell'1.7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno che segna il terzo volume giornaliero più alto mai raggiunto dal gigante asiatico.

 

Ad aprile, il gigante della raffinazione Sinopec ha mantenuto i suoi impianti a pieno regime e ha ridotto le esportazioni di prodotti lavorati per assicurare le forniture nazionali. In Cina la domanda aumenta tradizionalmente con l'arrivo della primavera, che coincide tanto con l'inizio della stagione dell'aratura che con il periodo in cui le industrie del manifatturiero marciano a maggior regime.

 

PetroChina, altro colosso della raffinazione, avevo reso noto che nel mese di aprile gli impianti avrebbero aumentato la produzione del 15.1%, mentre numerosissimi piccoli stabilimenti hanno invece chiuso o ridotto le operazioni a causa di margini di guadagno sempre più risicati.

 

di Antonio Talia

 

Questo articolo è tratto dal nuovo notiziario energetico sulla Cina di Agi, AgiChina Energy. Per informazioni, scrivere a redazione.cina@agi.it

 

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