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Le posizioni si sarebbero irrigidite negli ultimi giorni. Sabato Pechino ha lanciato l'ultima sfida al gruppo, dicendosi tutt'altro che disponibile a un compromesso pur di evitare l'addio di Google dal paese. «Se Google farà passi che violano le leggi cinesi, che si dimostreranno non amichevoli o irresponsabili, ne pagherà le conseguenze», ha sottolineato il ministro dell'Industria Li Yizhong. Mercoledì scorso, il direttore esecutivo di Google, Erich Schmidt, si era dichiarato ottimista sui colloqui, iniziati a gennaio, dopo che il gruppo aveva denunciato attacchi informatici contro la posta elettronica di alcuni clienti, in larga parte dissidenti cinesi. La società aveva minacciato di smettere di usare i filtri richiesti dalla censura cinese su internet e di chiudere il suo sito in cinese se non fosse stata messa in grado di garantire la sicurezza ai clienti.
La chiusura Google.cn potrebbe arrivare a breve.
14/03/2010
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