Giustiziati i responsabili del latte alla melamina
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Giustiziati i responsabili del latte alla melamina

Giustiziati i responsabili del latte alla melamina

Cina. I due imprenditori accusati della morte di sei neonati
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Luca Vinciguerra
SHANGHAI. Dal nostro corrispondente
I responsabili dello scandalo del latte alla melamina sono finiti sul patibolo. Zhang Yujun e Geng Jinping, i due principali imputati per la brutta vicenda del latte avvelenato che tra la primavera e l'estate del 2008 intossicò oltre 300mila bambini e uccise 6 neonati, ieri sono stati giustiziati.
A nulla sono valse le istanze di grazia presentate dalle famiglie dei due operatori caseari. Zhang e Geng l'avevano combinata troppo grossa per avere qualche speranza di sfuggire al plotone di esecuzione, come decretato dalla sentenza di un tribunale dell'Hebei (la provincia dove si è consumato lo scandalo) che lo scorso gennaio condannò a morte i due esecutori materiali della venefica contraffazione alimentare.
I giudici hanno accusato Zhang, un commerciante agricolo che raccoglieva latte dai piccoli produttori locali, e Geng, il direttore di uno stabilimento caseario che acquistava il latte dalla società di Zhang e poi lo rivendeva addizionato di melamina al colosso cinese del settore Sanlu, di aver messo a rischio la salute e la sicurezza pubblica.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, dall'ottobre 2007 all'agosto 2008, Zhang e Geng hanno prodotto oltre mille tonnellate di "proteine in polvere" contenenti melamina (una sostanza chimica industriale che può provocare calcoli e altri problemi renali), che hanno poi rivenduto ai grossisti di latte dell'Hebei realizzando lauti guadagni.
In certi casi, la carica tossica del prodotto finale è stata aumentata grazie all'aggiunta di ulteriore melamina da parte degli stessi grossisti. Il latte così "trattato" raggiungeva agevolmente il contenuto proteico minimo richiesto per legge.
Tra gli acquirenti (perfettamente consapevoli della frode) del latte alla melamina figurava anche la Sanlu, una delle principali aziende casearie cinesi che distribuì la gran parte del latte avvelenato in giro per la Cina. Per questo motivo, Tian Wenhua, una signora di sessantasei anni all'epoca dei fatti presidente della Sanlu, è stata condannata all'ergastolo insieme a un altro imputato. Un'altra ventina di persone coinvolte a diverso titolo nella vicenda sono state condannate a pene minori. Nonostante il pugno duro usato contro i due autori materiali della frode alimentare, la sentenza è stata duramente contestata dalle famiglie delle vittime che avrebbero voluto la condanna a morte anche per la signora Tian.
Nell'autunno 2008, lo scandalo del latte contraffatto con la melamina scatenò un'ondata d'indignazione nell'opinione pubblica cinese. E sollevò molte perplessità in quella internazionale, che mise in dubbio la buona fede del governo: benché la contraffazione alimentare ordita dal tandem criminale Zhang-Geng fosse in atto ormai da oltre un anno, infatti, la vicenda venne alla luce giusto qualche giorno dopo la fine delle Olimpiadi di Pechino a seguito di una denuncia di Fonterra, il gruppo caseario neozelandese socio di Sanlu.
Il governo sapeva già tutto del latte alla melamina, ma tenne la vicenda sotto silenzio per non rovinare la festa olimpica del l'agosto 2008.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

25/11/2009
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