Di Eugenio Buzzetti
Hangzhou, 5 set. (aggiornato 6 set.) - Ridurre gli squilibri della crescita con tutti gli strumenti a disposizione, fiscale, monetario e strutturale, e puntare sull'innovazione per trasformare l'economia. E' l'impegno preso dai leader dei Paesi del G20 al summit di Hangzhou, nella Cina orientale per realizzare un'economia che sia "sostenibile, robusta e inclusiva". La crescita globale è ancora "più debole di quanto desiderabile", si legge nel comunicato finale del summit, anche se "la ripresa economica globale sta progredendo" e lo scenario internazionale sta andando incontro a "profonde trasformazioni".
L'economia ha avuto un ruolo centrale alla dire giorni di Hangzhou, come voleva la Cina, il Paese ospitante, anche per lasciare fuori dal summit i temi politici più sgraditi (a cominciare dalle dispute di sovranità nel Mare Cinese Meridionale con le Filippine) e focalizzarsi, invece, sui temi del commercio e degli investimenti a sostegno dell'economia, come affermato dallo stesso Xi nella conferenza stampa alla fine del vertice. I leader del G20 si sono impegnati a costruire "un nuovo sentiero di crescita" che rispecchi le "quattro i" ("innovative, invigorating, inclusive, interconnected") espresse come punto principale del summit dalla Cina già prima degli incontri di questi giorni e che fanno parte di quello che alcuni già definiscono come il "consenso di Hangzhou".
Il nuovo sentiero deve essere dinamico e in grado di creare nuovi posti di lavoro, e ha nell'innovazione "l'elemento chiave" per combattere la crescita debole degli ultimi anni, con un piano: il G20 Innovation Action Plan. Economia digitale e nuova rivoluzione industriale sono al centro di altri due piani che vedono come trainanti le piccole e medie imprese, ma le iniziative adottate dal gruppo dei Venti devono rientrare in un quadro di riforme strutturali che sono "essenziali" per la produttività e per "promuovere una crescita innovativa nei Paesi del G20". Costruire un "aperto e resistente" sistema finanziario è, infine, cruciale per una "crescita e uno sviluppo sostenibile" per i leader del G20, che si impegnano anche a sostenere la cooperazione internazionale sul piano della tassazione, su quello della trasparenza finanziaria e su quello della finanza verde, "per supportare una crescita globale sostenibile sotto il profilo ambientale".
Crescita inclusiva e riforme strutturali. Renzi, no a paur
Sostenere crescita e occupazione attraverso riforme strutturali. I leader dei Paesi del G20 che si sono riuniti ieri e oggi a Hangzhou hanno parlato di crescita e di inclusione per la ripresa economica globale. Per raggiungere questi obiettivi non basterà solo la politica monetaria, ma occorrerà fare ricorso a "tutti gli strumenti, monetario, fiscale e strutturale, da parte di ogni singolo Paese e collettivamente", come si legge nel comunicato finale del G20 cinese. I leader delle venti maggiori economie del pianeta hanno ribadito alcuni temi chiave del G20, come l'importanza degli investimenti di qualità, il ruolo "essenziale" delle riforme strutturali, il no alla volatilità eccessiva sui mercati, e il coordinamento nell'azione dei Paesi membri per produrre un'economia mondiale "inclusiva, rinvigorita, innovativa e interconnessa" che era uno dei temi principali del summit.
Temi, questi, ribaditi anche dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che nella due giorni di Hangzhou ha più volte parlato delle riforme strutturali messe in atto dal governo italiano assieme agli altri capi di Stato e primi ministri giunti in Cina per il summit. "Spesso per vedere i risultati delle riforme ci vogliono anni. Il futuro viaggia veloce e può impaurire. Dobbiamo avere più attenzione alla equità e alla uguaglianza: tutti vogliamo una crescita inclusiva, certo, ma abbiamo un nemico comune: la paura". Occorre superare le ricette studiate a tavolino per la ripresa. Una "stabilità finanziaria che non placa le paure della classe media va bene per i convegni, ma non per la vita di tutti i giorni".
Il G20 di Hangzhou ha avuto il merito, per il premier, di riportare alla luce alcune parole, che elenca: "crescita e inclusione, equità giustizia sociale: temi che fino a poco tempo fa sembravano molto lontani", ha affermato il premier. "La lotta al populismo si fa anche attraverso una capacità di sconfiggere la paura e le paure del nostro tempo. E' necessario avere una strategia politica globale che metta al centro le riforme strutturali e metta in luce le politiche inclusive e di equità". Summit come quello di Hangzhou possono essere una grande opportunità per l'Italia, che è "percepita molto più forte di come noi stessi crediamo", ha affermato. "L'Italia è una straordinaria opportunità per il business in tutto il mondo, ma è soprattutto un patrimonio di valori e di ideali che può essere messa al servizio della comunità internazionale".
06 SETTEMBRE 2016
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