Pechino, 13 ott. - Le banche cinesi corrono ai ripari contro il credito facile o l'ordine di porre un freno è giunto direttamente dal governo? Che sia vera l'una o l'altra ipotesi, settembre registra il livello più basso di nuovi prestiti dall'inizio dell'anno: secondo l'influente mensile economico Caijing, infatti, il mese scorso le "quattro grandi" di proprietà dello stato (Bank of China, Agricultural Bank of China, Industrial and Commercial Bank of China e China Construction Bank), che da sole costituiscono più della metà del sistema bancario cinese, hanno aperto nuove linee di credito per 110 miliardi di yuan (circa 11 miliardi di euro), contro i 165.8 miliardi (poco più di 16 miliardi di euro) erogati nel mese di agosto. Alla fine di ogni mese o di ogni trimestre le banche cinesi tendono tradizionalmente ad incrementare i prestiti erogati per aumentare le quote di mercato e migliorare le performance. Ma il 2009 è stato un anno eccezionale: solo nei primi sei mesi dell'anno, su pressione del governo che puntava sull'estensione del credito ai cittadini cinesi per contrastare la crisi globale, si è assistito all'apertura di prestiti per ben 7.4mila miliardi di yuan (circa 750 miliardi di euro), una somma enorme che equivale alla metà del prodotto interno lordo dell'intera nazione nello stesso periodo, ben al di là della cifra preventivata all'inizio dell'anno. Ma l'imponente aumento dei prestiti, superiore alla domanda di credito, ha indotto la China Banking Regulatory Commission - l'authority bancaria di Pechino - a trasmettere numerosi richiami a tutte le banche cinesi. In settembre, inoltre, il National Audit Office ha avviato una serie di indagini sullo stato di salute degli istituti di credito che ha ulteriormente contribuito all'abbassamento dei prestiti erogati. "L'aumento del credito nel nostro paese non è al momento fonte di preoccupazione, e si stabilizzerà" aveva dichiarato il vicegovernatore della Banca Centrale Yi Gang due settimane fa. Adesso, in attesa della conferma del dato da parte della People's Bank of China, molti analisti prevedono già un rallentamento complessivo per l'ultimo trimestre 2009.