di Eugenio Buzzetti
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Pechino, 25 feb. - La domanda cinese di greggio è in calo, secondo gli ultimi studi della International Energy Agency. Da oggi al 2030, l'istituto parigino prevede una crescita media annua del 2,6%, ovvero la metà del valore realizzato durante gli anni della crescita a due cifre dei primi anni Duemila. Per il 2015, la previsione è di una crescita del 2,5%, a 10,63 milioni di barili al giorno. Il ridimensionamento della crescita della domanda di greggio da parte della Cina, secondo l'International Energy Agency, è dovuto soprattutto al nuovo corso dell'economia cinese, la "nuova normalità" inaugurata ufficialmente a dicembre scorso che mette in conto il rallentamento della crescita nei prossimi anni.
"La "nuova normalità" del presidente Xi Jinping comprende il taglio della crescita della domanda di greggio - scrive la International Energy Agency - come la chiusura delle aziende in sovrapproduzione, soprattutto quelle dell'acciaio e del carbone". L'analisi della International Energy Agency prende poi in esame alcuni fattori che si stanno verificando in Cina, o che si verificheranno nei prossimi anni, e che porteranno alla diminuzione della domanda, come i risultati raggiunti nel risparmio energetico e il taglio all'intensità energetica, ovvero il consumo energetico rapportato al prodotto interno lordo, che entro il 2020 dovrebbe diminuire del 16% rispetto ai valori del 2010. Anche nel settore automobilistico, le auto che saranno vendute in Cina quest'anno saranno più efficienti del 15% sul piano dei consumi rispetto al 2000, e la loro efficenza aumenterà del 20%, rispetto ai valori di inizio secolo, nel 2020.
25 febbraio 2015
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