FOXCONN: DOPO DENUNCE FLA, PROMESSA RISPETTO DIRITTI

di Sonia Montrella
Roma, 30 mar.- Che gli operai della Foxconn lavorino in condizioni disumane non è una novità, lo denunciano da lungo tempo gli stessi impiegati, decine dei quali sono arrivati nel 2010 al suicidio. Ma ora ad attestarlo nero su bianco è un lungo rapporto della Fair Labour Association (FLA) che denuncia i soprusi di cui sono vittime i lavoratori della azienda taiwanese che assembla prodotti Apple. Ad acconsentire all'indagine della Fla sarebbe stata la stessa Mela morsicata dopo che, a gennaio, un'inchiesta del New York Times aveva riportato la "fabbrica degli schiavi della Apple" all'attenzione dei media.
"Straordinari, straordinari… questa è la parola chiave" ha spiegato il presidente di Fla Auret van Heerden in un'intervista al programma Nightline dell'emittente americana ABC. Al secondo posto, per avere uno spaccato completo del lavoro alla Foxconn "c'è l'esclusione dei lavoratori da qualsiasi tipo di assemblee e comitati". Oltre 76 ore settimanali di lavoro forzato previste dalla legge cinese e una presenza sulle linee di produzione di oltre sette giorni consecutivi senza nemmeno una pausa di 24 ore: queste le principali violazioni rilevate dalla Fla attraverso l'indagine che conta 35mila interviste a impiegati e 3.000 ore di studio sul posto.
Non solo i lavoratori della Foxconn sono costretti a orari massacranti – riferisce van Heerden che considera l'azienda taiwanese tecnologicamente avanzata - ma il compenso è spesso del tutto inadeguato, sono esposti a seri rischi per la salute e la sicurezza e abbiamo rilevato un gap di comunicazione. Il presidente di Fal è però ottimista. "Foxconn ha promesso di migliorare le condizioni di lavoro nei suoi stabilimenti e di renderli in linea con quanto previsto dalla legge cinese entro luglio 2013" si legge nel rapporto. Tra gli obiettivi, l'assunzione di decine di migliaia di nuovi lavoratori con la conseguente eliminazione degli straordinari illegali. Inoltre, in base al nuovo accordo, Foxconn ridurrà le ore di lavoro a 49 a settimana, mantenendo gli attuali livelli retributivi. "Segnerebbe un sensibile miglioramento delle condizioni di vita di oltre 1 milione e duecento lavoratori, nonché il primo passo verso l'elevazione a nuovi standard per le aziende cinesi" ha commentato van Heerden.
Il rapporto di Fla arriva negli stessi giorni della trasferta cinese del Ceo di Apple Tim D. Cook, che ieri ha fatto visita allo stabilimento Foxconn a Zhengzhou, nella provincia dell'Henan, che conta oltre 120mila dipendenti. Una tappa obbligatoria la sua, ma di cui non si conoscono dettagli, solo alcune foto che lo ritraggono sorridente tra gli operai. Prima di Zhengzhou, Cook ha incontrato a Pechino il vice premier Li Keqiang, che se verrà confermata la linea di successione politica succederà a Wen Jiabao in autunno. E all'amministratore delegato di Apple, Li ha detto che è necessario che le multinazionali prestino più attenzione ai diritti dei lavoratori cinesi. Poi ha promesso una maggiore protezione della proprietà intellettuale.
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