Pechino, 19 lug. - Il forum governativo Italia-Cina, giunto alla sua quarta riunione, si e' concluso a Pechino con estrema soddisfazione da parte dei protagonisti. "C'e' stata una svolta, il forum diventera' la cabina di regia delle relazioni in cui approfondire i temi senza preclusione", ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, che ha copresieduto i lavori, insieme al suo omologo Yang Jiechi. "Ci siamo scambiati opinioni e punti di vista in modo franco e approfondito e la riunione ha dato ottimi risultati", gli ha fatto eco il collega cinese. L'obiettivo e' dare nuovo slancio alle relazioni bilaterali e un carattere globale all'agenda del dialogo sino-italiano.
Oltre a ribadire l'obiettivo del raddoppio entro il 2015 dell'interscambio commerciale (il traguardo degli 90 miliardi di euro), il comitato ha sottolineato anche l'impegno per il graduale riequilibrio della bilancia commerciale. Il round dei colloqui, che ha stabilito consultazioni periodiche tra i funzionari dei rispettivi ministeri degli Esteri, ha portato alla firma di 5 accordi, il primo per l'abolizione dei visti di ingresso per i titolari di passaporto diplomatico; un accordo - ha spiegato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, che ha copresieduto i lavori, insieme al suo omologo Yang Jiechi - che potra' fare da battistrada in ambito Ue anticipando passi che "altri Paesi esitano a prendere"; e che potrebbe anche facilitare la concessione dei visti per altre categorie (imprenditori, studenti turisti).
Tra gli altri accordi firmati, un memorandum di intesa in materia di mercato del lavoro e sicurezza tra il ministero delle Politiche sociali e il corrispondente dicastero cinese, che consentira' al Dragone, alle prese con uno pesante squilibrio demografico frutto di anni di 'politica del figlio unico', di importare il modello di welfare italiano.
FRATTINI, ITALIA INCORAGGIA FORTEMENTE AFFLUSSO CAPITALI
Pechino, 19 lug. - In Italia "non vi sono barriere, ne' ostacoli legali o diffidenze nei confronti del capitale cinese", anzi il governo italiano "ne incoraggia fortemente l'afflusso": con questo appello il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha concluso i lavori del quarto Forum del comitato governativo Italia-Cina. Parlando dal palco, a fianco con del collega cinese, Yang Jiechi - con il quale aveva copresieduto i lavori e con cui ha firmato 5 importanti accordi frutto finale della riunione del comitato - Frattini ha spiegato di aver trasmesso questo messaggio direttamente "ai vertici dei fondi sovrani" affinche' - ha aggiunto - "continuino a portare risorse adeguate".
"I rapporti con la Cina vivono un'eccellente stagione a tutti i livelli, politico, economico e culturale", ha esordito Frattini, sottolineando che "questa eccellenza legittima l'auspicio di una salto di qualita' che dia un respiro globale al partenariato strategico". La riunione odierna, ha aggiunto, ha segnato una vera e propria "svolta" nei rapporti, che portera' il comitato a trasformarsi in una sorta di "cabina di regia" delle relazioni sino-italiane, in cui approfondire i temi "senza preclusione". L'Italia e' anche pronta a "mettere al servizio della comunita' internazionale questo privilegiato rapporto bilaterale" e a "fare ogni sforzo per rafforzare le relazioni tra Cina ed Europa"; d'altra parte, "in un mondo globale abbiamo bisogno l'uno dell'altra e non e' ipotizzabile il rilancio economico europeo senza il radicamento delle rispettive aziende"; e "non c'e' alcuno dei dossier piu' delicati della governance globale, dall'Africa al Medio Oriente all'Iran, in cui si possa fare a meno del coinvolgimento di Pechino".
La riunione odierna, ha aggiunto, ha segnato una vera e propria "svolta" nei rapporti, che portera' il comitato a trasformarsi in una sorta di "cabina di regia" delle relazioni sino-italiane, in cui approfondire i temi "senza preclusione". Una nuova dimensione che si tradurra' in consultazioni piu' frequenti, almeno una volta all'anno, alternativamente nei due Paesi; e che consentira' anche di siglare accordi (come quello sull'abolizione dei visti diplomatici) che possa fare da battistrada per altri Paesi europei. Perche' - come ha concluso Frattini, "l'Italia si fida della Cina e la considera un partner economico e politico affidabile". Sulla stessa lunghezza d'onda il ministro Yang, secondo il quale l'odierna riunione ha dato "ottimi risultati" e si puo' fare ancora di piu': "Le relazioni bilaterali hanno avuto nuovi sviluppi, aumentando la fiducia politica e la cooperazione in tutti i settori. La Cina - ha concluso - vuole rafforzare ancora il ruolo del comitato per promuovere un dialogo politico piu' ampio e promuovere la reciproca comprensione". "Credo - ha concluso - che i due Paesi possano diventare buoni amici e buoni partner di cooperazion
CRISI: VICEPREMIER CINA, CONTINUEREMO A INVESTIRE IN EUROPA
Pechino, 19 lug. - La Cina vuole "continuare a giocare un ruolo di investitore responsabile in Europa": questo il messaggio rassicurante del vicepremier cinese, Li Keqiang, espresso - secondo quanto riferiscono fonti diplomatiche presenti all'incontro - durante il faccia-a-faccia avuto stamane con il ministro degli Esteri, Franco Frattini.
Esponente di spicco della cosiddetta 'quinta generazione' del potere cinese e uomo destinato a diventare prossimo premier, Li Keqiang, ha detto che "un'Europa stabile e forte favorisce lo sviluppo del mondo". Sottolineando che "la relazione con l'Italia e' in prima fila tra quelle con i Paesi europei", il vicepremier si e' detto anche fiducioso che "le misure adottate dal governo consentiranno di uscire dalla crisi temporanea"; e ha aggiunto che la Cina guarda all'Italia con "visione lungimirante e strategica" e attende rafforzare la cooperazione bilaterale in tutti i settori, a cominciare dalla governance globale, dalla riforma del Consiglio di Sicurezza dell'Onu e dalle crisi regionali: "Vogliamo rafforzare una cooperazione con l'Italia a 360 gradi", ha osservato. In questo senso, il vicepremier cinese ha auspicato che il partenariato strategico con l'Italia dia "risultati concreti" anche nella relazione con l'Ue (l'Italia ha dato la sua disponibilita' a risolvere alcuni dei 'nodi' con l'Ue: il riconoscimento alla Cina dello status di economia di mercato e la rimozione dell'embargo alle armi).
Quanto ai diritti umani, il vicepremier Li ha espresso l'auspicio a continuare il dialogo sulla base di "fiducia e rispetto reciproci". Il vicepremier Li, che ha ricevuto Frattini nel complesso governativo di Zhong Nan Hai, poco prima della sessione conclusiva del quarto forum del Comitato governativo Italia-Cina, ha infine espresso particolare apprezzamento - secondo quanto riferiscono le stesse fonti - per l'accordo sull'abolizione dei visti per il personale diplomatico: un passo importante, ha spiegato, perche' "testimonia rispetto e fiducia reciproci" (l'accordo tra l'altro, secondo il governo italiano, potrebbe fare da modello di riferimento anche per altri Paesi dell'Ue ed "aprire nuove strade che - sono parole di Frattini - altri Paesi esitano a prendere".
FRATTINI INCONTRA LI KEQIANG, FUTURO PREMIER CINESE
Pechino, 19 lug. - Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha incontrato a Pechino il vicepremier cinese, Li Keqiang, l'uomo che nel 2012 dovrebbe sostituire l'attuale primo ministro, Wen Jiabao. Per il capo della diplomazia italiana è stata l'occasione per confrontarsi con un esponente di punta di quella "quinta generazione" destinata a rilevare il potere, con l'obiettivo di preservare lo straordinario ritmo di crescita gestendo nel contempo le tensioni sociali.
L'incontro si è svolto nella zona inaccessibile del complesso governativo di Zhog Nan Hai, nel padiglione della Luce Purpurea, e si è aperto con una calorosa stretta di mano. Il vicepremier Li ha espresso il suo "vivo apprezzamento" per l'impegno con cui Frattini ha promosso "attivamente" le relazioni fra Cina e Italia. "Nei suoi diversi discorsi - ha osservato - ha già espresso l'idea che la Cina deve sviluppare le sue relazioni con l'Italia e l'Europa. E sono convinto - ha aggiunto - che la sua visita possa promuovere ulteriormente lo sviluppo delle relazioni e ottenere nuovi risultati". Per parte sua, il capo della Farnesina, sottolineando "il momento particolarmente felice" per le relazioni fra Cina e Italia, ha confermato come "il governo italiano consideri veramente strategica la relazione con Pechino.
DENTRO LA NUOVA CITTA' PROIBITA: LA SCHEDA
NOME UFFICIALE: "Zhong Nan Hai" (letteralmente: "Mari Centrali e Meridionali)
SOPRANNOMI: "La Nuova Citta' Proibita"; "Il Cremlino Cinese"
COSA OSPITA: Per consuetudine vive qui la quasi totalità dei nove uomini più potenti di tutta la Cina, ossia gli appartenenti al Politburo (Ufficio Politico del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese). Leader di spicco come Deng Xiaoping o Zhaoi Ziyang, tuttavia, non hanno mai vissuto a Zhong Nan Hai. Il complesso di palazzi ospita inoltre gli uffici del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese (la più alta autorità del PCC); il Consiglio di Stato e il Governo Centrale del Popolo (due organismi quasi sovrapponibili, che costituiscono la più alta autorità amministrativa del Paese); Commissione Militare del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese.
DOVE SI TROVA: a Pechino, in un complesso di giardini, laghi e palazzi poco distanti da Piazza Tian'anmen. Le due scritte al cancello d'entrata recitano: LUNGA VITA AL GRANDE PARTITO COMUNISTA CINESE!" e "LUNGA VITA ALL'INVINCIBILE PENSIERO DI MAO ZEDONG!". Un'altra grande scritta all'interno, stampata nella grafia di Mao Zedong, recita la massima "SERVIRE IL POPOLO". Dell'interno del complesso vengono diffuse solo foto ufficiali pubblicate dal governo cinese e alcune immagini pubblicate nel 2006 in occasione della visita dell'ex Segretario del Commercio USA Carlos Gutierrez. E' vietato parcheggiare auto intorno alle alte mura di Zhong Nan Hai; il complesso tuttavia si può guardare dall'altro attraverso Google Earths. Esiste inoltre un sito internet (http://cpc.people.com.cn/GB/191862/191865/index.html) sul quale i cittadini cinesi possono pubblicare richieste e commenti alla leadership. Tutte le comunicazioni sono ovviamente filtrate e censurate.
LA STORIA: Zhong Nan Hai era un complesso imperiale. Ci hanno vissuto i leader della prima generazione del Partito Comunista Cinese, tra cui Mao Zedong e Zhou Enlai e rappresenta lo snodo dove si sono intrecciati tutti i principali avvenimenti della storia del PCC dal 1949 ad oggi. Nel 1967, all'inizio della Rivoluzione Culturale, la furia delle Guardie Rosse si abbattè sull'allora presidente Liu Shaoqi accusandolo di tradimento degli ideali rivoluzionari. Nel 1989 le ondate di studenti che tentarono di forzare i cancelli furono respinte dall'esercito, e fu in queste sale che Deng Xiaoping decise la repressione del movimento di Piazza Tian'anmen. Dieci anni dopo, una manifestazione della setta religiosa Falun Gong nella stessa zona culminò con la messa fuorilegge del movimento, che dura ancora oggi.
CURIOSITA': Il Gotha del Partito si riunisce in una sala, opportunamente ricostruita, chiamata "Huairentang" ("Palazzo Immerso nella Compassione"). I capi di stato stranieri vengono di solito ricevuti a "Ziguangge" ("Sala del Trono della Stella Polare Splendente"), che in epoca imperiale ospitata capi e re delle nazioni vicine, di solito vassalli. L'espressione "Essere convocati a Zhong Nan Hai" riveste ancora un'aura quasi sacrale tra dirigenti di rango minore e consiglieri del Partito Comunista Cinese. Qualcuno, come il segretario personale di Mao Tian Jiaying, che si suicidò all'inizio della Rivoluzione Culturale, non ne è mai uscito vivo.
CRISI, FRATTINI: L'UE PREVARRA' SULLA SPECULAZIONE
Pechino, 19 lug. - Gli interessi di Ue e Cina sono "cosi' intimamente interconnessi che l'una ha bisogno dell'altra". Parola del ministro degli Esteri, Franco Frattini, che alla vigilia della nuova riunione dei leader europei convocati dal presidente dell'Ue, Herman Van Rompuy, proprio per discutere della stabilità finanziaria dell'area euro, è volato in Cina per saggiare la disponibilità del Dragone a ricercare soluzioni all'attuale temperie. Frattini ha espresso il suo apprezzamento per l'atteggiamento "responsabile" della Cina che investe in titoli di debito sovrano emessi in euro. D'altra parte, riflette il ministro, nel caso dell'"inverosimile dissoluzione dell'eurozona, a perdere saremmo in molti. Nessun Paese sarebbe immune al devastante shock. Neanche la Cina, di cui l'Unione Europea è primo partner commerciale".
Parlando al pubblico della Scuola del Partito Comunista Cinese - il prestigioso istituto fondato nel 1933 che forma la classe dirigente di Pechino (il presidente della scuola è l'uomo probabilmente destinato a diventare il prossimo presidente cinese, Xi Jinping) - il capo della diplomazia ha detto che "la Cina può svolgere un ruolo chiave per bilanciare la domanda mondiale e assicurare una ripresa sostenibile" e si è augurato che le autorità di Pechino come delle altre economie emergenti attuino "un graduale apprezzamento delle valute e una riduzione del tasso di risparmio". "D'altra parte - ha aggiunto Frattini - la tutela del superiore bene collettivo prevarrà sui continui tentativi della speculazione e che il pragmatismo della leadership europea avrà la meglio sulla logica insensata dell'alto rischio della speculazione".
ITALIA-CINA, FRATTINI: SAREMO IL PONTE DI PECHINO VERSO L'EUROPA
Pechino, 19 lug. - L'Italia è "il ponte per ridurre le distanze tra Cina ed Europa": con questo biglietto da visita il ministro Franco Frattini si è presentato alla Scuola Centrale del Partito Comunista Cinese, riunita ai più alti livelli per ascoltare la lectio magistralis con cui il capo della diplomazia italiana ha tracciato le linee della politica strategica dell'Italia verso la Cina. E Frattini si è impegnato anche a favorire il superamento delle "incomprensioni" e "note dolenti" su cui Europa e Cina stentato a trovare un accordo: il riconoscimento dello status di economia di mercato e l'embargo sulla vendita di armi.
Per la Cina, ha osservato Frattini di fronte alla prestigiosa platea di funzionari e docenti cinesi, "rinunciare al contributo europeo significherebbe privarsi non solo dell'offerta delle più moderne tecnologie, ma anche di idee e proposte di un interlocutore privilegiato con il quale poter ricercare su un piano di parità soluzioni alle principali problematiche internazionali. Significherebbe sacrificare l'originalità, il genio, il coraggio morale e l'energia mentale che l'Europa con la sua inventiva e disponibilità al dialogo può fornire a beneficio dei processi di modernizzazione del Paese e dei negoziati nelle sedi multilaterali". L'Italia "ravvisa nei comportamenti della dirigenza cinese - ha proseguito Frattini - la volontà di assumersi le maggiori responsabilità connesse con l'accresciuto ruolo del Paese" e "grazie alle sue eccellenti relazioni con Pechino" può fare da ponte per ridurre le distanze tra l'Ue e la Cina"a condizione di attribuire al dialogo bilaterale un respiro globale e di enuclearne gli elementi essenziali da mettere al servizio dei rapporti euro-cinesi". Per lo sviluppo di un partenariato strategico è essenziale "il clima di rispetto e fiducia" tra i due Paesi in cui l'Italia garantisce "un'attitudine a dialogare su un rispetto di parità"; un'attitudine al dialogo "senza mai ergersi a critici di sistemi altrui" che vale anche "per il settore strategico dei diritti umani e delle libertà religiose".
Frattini ha auspicato che la fiducia da parte italiana sia "contraccambiata con una maggiore facilità di accesso al mercato e con la tutela della proprietà intellettuale e la lotta alla contraffazione"; e si è impegnato a fare da ponte affinché vengano superate le note dolenti che adombrano i rapporti tra Ue e Cina. Quanto all'embargo, pur sottolineando che "deve maturare una condizione internazionale favorevole" (gli Usa ostacolano fortemente un'ipotesi in tal senso), Frattini ha osservato che sarebbe "un paradosso invocare una Cina stabile e coinvolta nella gestione della sicurezza globale, mantenendo, al contempo, una misura che testimonia sentimenti politici di sfiducia". Sul riconoscimento dello status di economia di mercato, il ministro ha osservato che si tratta di "una partita dall'esito scontato il cui anticipo sui tempi sarebbe un'opportunità storica" "che l'Italia lavora per superare tale contraddizione nei più brevi tempi possibili".
di Antonio Talia e Nuccia Bianchini
©Riproduzione riservata