Pechino, 29 ott. - Chiarisce le prossime strategie, mette in guardia contro i rischi di possibili bolle, tranquillizza i mercati internazionali sulle sue mosse: Lou Jiwei, presidente della China Investment Corporation, ha presentato i risultati e i piani per il futuro del fondo cinese nel corso di una conferenza stampa a Pechino, mercoledì scorso, rilasciando numerose dichiarazioni. "Abbiamo investito 110 miliardi di dollari all'estero nel settore minerario, nell'energia e nel real estate, con ritorni che potrei definire 'non negativi', anche se non mi arrischio a dire che saranno ancora tali alla fine dell'anno" ha detto Lou. Secondo il presidente del fondo sovrano di Pechino, infatti, "una piccola bolla si è formata nei prezzi degli asset globali", ragione che ha spinto la CIC a puntare soprattutto su investimenti legati alle commodities e all'immobiliare come "argine contro l'inflazione e il deprezzamento delle valute", un chiaro riferimento al dollaro, che Lou non ha mai nominato esplicitamente. Lou Jiwei ha anche cercato di fugare le preoccupazioni in merito a una convergenza tra gli investimenti all'estero della CIC e un'agenda politica del governo cinese, volta ad acquisire il controllo di risorse ed asset in giro per il mondo: "I paesi stranieri sono molto sospettosi nei nostro confronti, e ritengono che obbediamo a un piano politico. Ma la nostra strategia è solo quella di fare profitti nel lungo periodo: stiamo investendo in commodities per trarre profitto dalla crescita della Cina". La China Investment Corporation è stata istituita nel 2007 per ottenere guadagni dalle immense riserve cinesi di valuta estera (stimabili attualmente in 2273 miliardi di dollari). Dopo le perdite subite durante la crisi globale a causa di investimenti nel gruppo di private equity Blackstone e nella banca d'investimento Morgan Stanley, la CIC aveva adottato strategie molto prudenti fino al secondo trimestre di quest'anno. Tra gli ultimi investimenti del fondo sovrano cinesi nel campo delle materie prime spiccano quelli in Mongolia e Indonesia in compagnie minerarie attive nel settore del carbone e l'acquisizione del 15% della Noble Group, che si occupa del trasporto marittimo di commodities. "Non abbiamo ancora abbastanza esperienza per gestire un vasto portafoglio di prodotti finanziari, ma sappiamo affidare i nostri investimenti a manager esterni che garantiscono buone performance. Ovviamente, con l'acquisizione di maggiori competenze, aumenteremo gradualmente la proporzione di quanto investiamo direttamente" ha concluso Lou Jiwei.