Fondi a chi tutela il marchio
Meglio prevenire che curare. Anche i mercati emergenti, i Bric, stanno scoprendo i pregi della tutela della proprietà intellettuale. E si danno da fare.
La Cina, tanto per fare un esempio, sta bruciando tutti i record di registrazione di marchi e brevetti, anche in casa propria. E sta rivedendo completamente il sistema di tutela dei diritti di proprietà con aggiornamenti significativi.
Giovanni de Santis, responsabile del desk anticontraffazione di Pechino (peraltro, a rischio di chiusura con la soppressione dell'Ice), lo dice chiaro e tondo alla platea di imprenditori del tessile di Sistema moda Italia, preoccupati dalla prospettiva di dover subire all'estero comportamenti sleali o, peggio, fraudolenti: «Tutelare la proprietà intellettuale in Cina richiede sforzi, ma ne vale la pena. La fiducia degli operatori cinesi verso questi sistemi di tutela è in crescita».
Un refrain che si ripete anche in Brasile, India e, soprattutto, Russia, dove molti operatori hanno serie difficoltà a tutelare il proprio know how.
De Santis ha diffuso lo stesso messaggio anche con un workshop in Assolombarda e uno in Federlegno. Non c'è settore del made in Italy che possa considerarsi al riparo dalle copie di concorrenti sleali, anche e soprattutto all'estero. Moda, accessori, legnoarredo, componentistica.
Quindi, è anche per questo che l'Italia cerca di sostenere le Pmi in uno snodo critico dell'internazionalizzazione: la registrazione di marchi, brevetti e modelli di design per loro può rappresentare un costo importante. In certi casi tanto importante da essere insostenibile.
C'è un tesoretto, però, a disposizione delle piccole e medie imprese che vogliano tutelare il loro know how, specie sugli infidi mercati esteri. Pmi per le quali è importante internazionalizzarsi.
Si tratta di oltre 40 milioni di euro per il triennio 2011-2013 messi a disposizione dal ministero dello Sviluppo economico con due bandi (si veda la scheda qui a fianco) già pubblicati in Gazzetta Ufficiale e il cui sportello apre il prossimo 2 novembre.
Bisogna quindi affrettarsi e predisporre tutti gli elementi utili per poter usufruire dei due interventi dedicati rispettivamente ai brevetti e al design.
I fondi sono assicurati dalle entrate che il ministero realizza dai pagamenti per le registrazioni in atto, si tratta quindi di fondi "vincolati" ad incentivare il ricorso alle registrazioni e alla tutela più in generale della proprietà industriale. Soprattutto si tratta di fondi certi, in buona sostanza, nati da risorse interne del ministero. Ogni intervento è, a sua volta, suddiviso in due modalità di incentivazione, tra premi per il deposito di domande di brevetto o registrazione di disegni e contributi per la valorizzazione economica dei titoli di proprietà industriale.
«La vera novità - fa notare Rossella Solveni, avvocato dello studio Rapisardi - è che questa misura interviene in un momento di crisi economica e, soprattutto, per la prima volta la gestione è a livello nazionale, non più regionale».
Proprio in questi giorni è partito il battage di incontri sul territorio destinati a informare le imprese. Prima tappa: il Consorzio Technopoli di Napoli. Della misura finora si sa ancora poco e, quindi, sarà necessario far circolare la possibilità di avere un contributo tra le aziende interessate a difendersi sui nuovi mercati.
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Premi cumulabili fino a 30mila euro
I DUE BANDI
Si chiama Brevetti+ e prevede l'erogazione di premi per il deposito di domande di brevetto nazionale (1.500 euro) e per la loro estensione all'estero (fino ad un massimo di 4mila).
C'è un premio ulteriore di 1.500 euro se l'estensione riguarda Cina e India, mille euro se si tratta di Stati Uniti, Brasile e Russia. I premi sono cumulabili per un importo di 30mila per impresa.
C'è poi l'altra misura, Disegni+, destinata a incentivare il ricorso alla registrazione di modelli e disegni industriali e per il loro successivo utilizzo economico, sempre in favore di micro, piccole e medie imprese, articolato a sua volta in due sottomisure.
Una è per il riconoscimento di un premio per le domande di deposito presentate a partire dal 1° gennaio 2011 per la registrazione nazionale, comunitaria ed internazionale di nuovi modelli e disegni industriali. L'altra, invece, prevede la concessione di un'agevolazione sotto forma di contributo in conto capitale per la realizzazione di un progetto sull'utilizzo economico di un modello/disegno.
I due bandi sono pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, Serie Generale n. 179 del 03/08/2011.
Per lo sportello, attivo dal 2 novembre, è possibile consultare i siti degli enti gestori: www.invitalia.it/site/ita/home/incentivi-alle-imprese/brevetti.html e www.incentividesign.it
È possibile anche consultare il sito istituzionale del ministero (www.sviluppoeconomico.gov.it) e quello della direzione (www.uibm.gov.it)
40 milioni
LE RISORSE
È la dotazione stanziata a favore delle Pmi che registrano marchi o depositano modelli di design all'estero nel triennio 2011-2013, con premi legati al Paese in cui investono, al tipo di progetto e alla relativa innovazione prodotta. Il 2 novembre il ministero aprirà uno sportello per gestire le domande
3.600
LA PLATEA POTENZIALE
È la stima indicativa, fatta dal ministero, delle aziende che potrebbero usufruire della misura. Molto dipenderà dalla capacità di «agganciare» la proposta e di stendere un piano d'azione coerente con l'iter tracciato nei due bandi, i quali a loro volta si suddividono in due sottomisure
Premi cumulabili fino a 30mila euro
24/10/2011