Pechino, 8 ott.- "Guerradelle valute può essere una definizione troppo militare, anche se io stessol'ho utilizza in passato – ha detto ieri il direttore del Fondo Monetario InternazionaleDominique Strauss-Kahn – ma molti considerano la valuta come un'arma, il che non è un bene per l'economia mondiale.La svalutazione dello yuan èall'origine delle tensioni, e anche se le politiche economiche messe in attodalla Cina per gestire la crisi stanno andando nella direzione giusta, occorreche Pechino acceleri il processo dirivalutazione. La minaccia di una guerradelle valute, anche se sotterranea, va presa sul serio. L'FMI lancerà un'iniziativastrategica di sistema, anche se non c'è la propensione a un grande accordo comequelli del Plaza o del Louvre negli anni '80". Secondo il nuovo rapporto FMIsullo stato di salute dell'economiamondiale, le nazioni emergenti – pur essendo in prima linea nel sostenerela ripresa – stanno beneficiando delle esportazioni a basso prezzo, sostenuteda valute mantenute a un valore"artificialmente basso". Non siamo ancora arrivati alle guerre valutarie, insomma, ma poco ci manca. "L'economia mondialeha bisogno di essere riequilibrata, si legge ancora nel rapporto, nazioni conlarghi deficit commerciali e di budget come gli Stati Uniti hanno bisogno disollevare le esportazioni, mentre quelle con enormi surplus come
Nelle sue ultime previsioni, il Fondo MonetarioInternazionale indica che l'economiaglobale concluderà il 2010 con un +4,8% ben al di sopra del disastroso –0,6%dello scorso anno, che segnava il peggior risultato dalla Seconda GuerraMondiale. Ma USA e Ue giocano nel risultato finale un ruolo minoritario(rispettivamente +2,6% e +1,7%), mentre la parte del leone tocca alle economieemergenti:
di Antonio Talia
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