Mancano poco più di 40 giorni all'apertura della 106sima "China Import and Export Fair", una manifestazione talmente importante e consolidata da essere considerata un vero e proprio barometro dello stato di salute delle esportazioni cinesi. Gli accorgimenti per richiamare il pubblico adottati durante la scorsa edizione - come i prezzi ridotti per gli espositori e stand aperti fino a tardi - non erano serviti a frenare l'emorragia di presenze: alla fine della prima fase della 105sima Fiera, che si era aperta il 15 aprile scorso, gli organizzatori hanno registrato un calo del 5.4% dei visitatori e un drastico -20.8% negli scambi. Secondo il direttore dell'ufficio ICE di Canton Paolo Lemma, attribuire questi risultati negativi esclusivamente alla crisi economica sarebbe impreciso: "Molti operatori lamentano anche l'eccessiva durata della manifestazione, che nelle ultime edizioni si è articolata in tre fasi di 5 giorni ciascuna, intervallate da due pause, per un totale di 23 giorni complessivi di fiera. Fino alla edizione primaverile del 2008 le fasi erano tradizionalmente due, dando modo ai buyer stranieri di visitarle tutte in un periodo di permanenza in Cina più corto di quello che oggi è necessario. L'organizzazione ha cercato di rimediare per la prossima edizione, riducendo la durata della fiera di 3 giorni. Questa misura potrà contribuire alla ripresa della manifestazione? Molto dipenderà dall'auspicata ripresa dell'economia internazionale. Forse la soluzione migliore per venire incontro ai visitatori sarebbe quella di tornare alle tradizionali due fasi, cercando anche di contenere i prezzi degli hotel nel periodo fieristico". Secondo i dati ufficiali forniti dalla Fiera, anche le presenze italiane hanno registrato una flessione di circa il 20% rispetto all'edizione precedente, per un totale di 3105 visitatori; ma non è possibile stabilire con precisione quali siano stati i settori merceologici più colpiti. Come si presenterà l'Italia alla Fiera di ottobre? "Abbiamo già ricevuto diverse richieste di informazioni da parte di operatori italiani che stanno programmando di venire a Canton per la Fiera,- spiega Lemma- di sicuro avremo una quindicina di aziende italiane espositrici nel padiglione internazionale, cioè nella prima fase della fiera dal 15 al 19 ottobre. Si tratta di una collettiva di aziende organizzata dall'ICE nell'ambito del Piano Promozionale annuale per rappresentare vari settori della nostra economia". La prossima Fiera si svolgerà sotto il segno dell'austerità? Il direttore dell'ICE di Canton non crede che la nuova edizione offrirà grosse sorprese: "Le proporzioni e la varietà merceologica della fiera di Canton rimangono tali e tante da poter soddisfare ogni tipo di esigenza. Piuttosto mi sento di rivolgere qualche raccomandazione ai visitatori italiani: prima di tutto, prenotare con congruo anticipo un buon interprete, perché la comunicazione in Cina è ancora un serio ostacolo. È fondamentale anche verificare sempre l'affidabilità commerciale della controparte prima di procedere ad un eventuale ordine, una verifica che l'Ufficio ICE in loco può effettuare, a richiesta, nel giro di qualche giorno. Agli espositori consiglio di partecipare nell'ambito di una collettiva organizzata e adottare tutte le misure necessarie per la tutela della proprietà intellettuale. Anche su questo fronte è possibile contare sull'assistenza gratuita ICE, tramite il nostro IPR Desk". Il bilancio tracciato dal direttore generale della Fiera Mu Xinhai al termine della scorsa edizione era contraddistinto dall'incertezza: "Gli ordini dall'estero si sono generalmente spostati sul breve periodo e su quantità minori, gli effetti negativi della crisi globale sulle esportazioni cinesi non svaniranno in poco tempo". Con la 106 sima Fiera di Canton si inizierà a intravedere qualche segnale di ripresa?