FALSA NOTIZIA MORTE JIANG ZEMIN, MULTA DA 28MILA EURO
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FALSA NOTIZIA MORTE JIANG ZEMIN, MULTA DA 28MILA EURO

FALSA NOTIZIA MORTE JIANG ZEMIN, MULTA DA 28MILA EURO

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FALSA NOTIZIA MORTE JIANG ZEMIN, MULTA DA 28MILA EURO
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Pechino, 5 dic.- Un errore da oltre 28mila euro. A tanto ammonta la multa inflitta dall'Authority di Hong Kong all'emittente tv ATV per aver diffuso la falsa notizia della morte dell'ex presidente cinese Jiang Zemin. La condanna è arrivata lunedì dall'organo che regola l'industria dell'informazione nell'ex colonia britannica secondo cui il canale deve rimediare all'inesattezza della notizia e alla superficialità usata attraverso una pena pecuniaria di 300mila dollari di Hong Kong. L'autorità ha inoltre fatto sapere che "la stazione televisiva ha mostrato di avere un approccio irresponsabile nel corso delle indagini sul rapporto". La condanna – ha spiegato il presidente dell'Autorithy Ambrose Ho Pui-him – è stata stabilita considerando l'importanza che la notizia della morte di Jiang Zemin ha sul popolo e la scarsa responsabilità mostrata dai giornalisti dell'ATV che non hanno verificato la veridicità dell'informazione. "Comprendiamo bene che i giornalisti hanno codici etici cui far riferimento. Non vogliamo conoscere l'identità delle loro fonti, ma solo sapere in che modo operano per verificare le notizie" ha aggiunto il presidente.


Era il 6 luglio scorso quando l'emittente di Hong Kong annunciò che Jiang Zemin era stato stroncato da un infarto. La notizia fece subito il giro del mondo mentre per avere la smentita di Pechino bisognò attendere fino al giorno seguente. Un incidente che costò la poltrona dei due vertici dell'ATV. "Mi dimetto perché ho fallito. Ho la piena responsabilità di ciò che è successo. Nonostante il mio impegno, non sono stato in grado di bloccare la diffusione della notizia" spiegò qualche giorno dopo il presidente Leung Ka-wing senza fornire dettagli su quali fossero stati i suoi sforzi. E dopo di lui è stata la volta del vice presidente Tammy Tammy Wei-yee. Subito dopo arrivarono le scuse del canale televisivo, ma il caso si chiuse. Ad agosto, la Broadcasting Authority di Hong Kong fece sapere di aver aperto un dossier sullo 'scivolone' della stazione tv dopo aver ricevuto ed esaminato 41 reclami, nessuno dei quali – assicurano dall'Organo di controllo – proveniente dal governo cinese.


Al di là dell'effettivo errore dell'ATV, diversi organi di stampa ed esponenti politici di Hong Kong hanno suscitato forti perplessità sull'imparzialità giornalistica.


di Sonia Montrella


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