Pechino, 10 ott.- Gli effetti della crisi europea si fanno sentire fino in Cina, e l'Impero di Mezzo chiude il mese di ottobre con il livello di esportazioni più basso degli ultimi due anni, mentre l'import registra un notevole incremento. I media cinesi, intanto, indicano Roma come l'epicentro della crisi e dipingono per l'Italia uno scenario a tinte foschissime.
Secondo i dati pubblicati giovedì dalla dogana cinese, a ottobre l'exportè cresciuto del 15.9% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, unrisultato che segna il livello più basso dal novembre 2009 e supera inpeggio persino quello di febbraio, mese tradizionalmente volatile per icommerci cinesi con l'estero. Aumenta invece l'import, che ilmese scorso è cresciuto del 28.7% anno su anno, ben al di là delleprevisioni degli analisti, che ipotizzavano un incremento del 23%.
I dati disaggregati mostrano una crescita delle importazioni da tutt'e tre i principali partner commerciali di Pechino: l'importdagli Stati Uniti cresce del 20.5% anno su anno e quello dall'Australia–ricca delle risorse naturali necessarie all'industria cinese- registraun +36.7%. In salita anche le importazioni dall'Unione europea,con un +28.2%. Questo inaspettato aumento dell'import ha anche limitatoil tradizionale surplus commerciale che la Cina vanta verso il restodel mondo, portandolo nel mese di ottobre a quota 17 miliardi didollari; un risultato di gran lunga inferiore alle aspettative, che losituavano a quota 24.9 miliardi.
Ma è proprio la crisi del debito pubblico nel Vecchio Continente che secondo gli analisti sta determinando il rallentamento delle esportazioni,che nel 2010 hanno costituito un terzo della produzione cinese. E negliultimi giorni i quotidiani cinesi si accaniscono in particolaresull'Italia, descritta come il punto dal quale potrebbe partire lotsunami capace di radere al suolo l'Unione europea: "La situazione inItalia è fuori controllo" dice al sito di informazione finanziariaHexun il vicepresidente di Nanhua Futures Co. Zhu Bin. "Il rendimentodei titoli italiani ha raggiunto livelli insostenibili –scrivel'agenzia di stato Xinhua- nell'immediato la notizia delle dimissionidel primo ministro Berlusconi ha avuto un'influenza positiva suimercati azionari, ma ha causato il crollo del costo del debito pubblicoitaliano, portando i rendimenti al nuovo record del 7%. Mercoledì,inoltre, lo spread btp/bund e' salito a 572 punti. La fiducia degliinvestitori nel corso della giornata si e' andata deteriorando, e forsela causa principale è proprio Berlusconi. La crisi italiana sta trascinando con sé le borse europee".
Come si ripercuoterà la situazione europea sul Dragone? "Iprincipali rischi per l'economia cinese provengono dall'esterno-scrivono gli analisti di BBVA Research nel rapporto 'China- FourthQuarter 2011 Economic Analysis' pubblicato giovedì- ed è a causa ditali rischi che stiamo rivedendo lievemente al ribasso le previsionisulla crescita economica cinese per il 2011 e il 2012, portandolerispettivamente al + 9.1% e al + 8.6%, rispetto al +9.4% e al 9.1% cheavevamo ipotizzato in precedenza".
di Antonio Talia
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