Pechino, 14 ott. - Le esportazioni cinesi continuano a scendere, ma il mese di settembre registra il rallentamento più lieve degli ultimi nove mesi e lascerebbe intravedere uno spiraglio di luce in fondo al tunnel: i dati forniti dall'Amministrazione Generale della Dogana di Pechino, infatti, mostrano che a settembre l'export del Dragone è sceso del 15.2% rispetto allo stesso mese del 2008, contro il -23.4% registrato ad agosto. Secondo molti analisti indipendenti si tratta di un trend incoraggiante, nonostante nel caso specifico i dati anno-su-anno possano sembrare poco significativi, considerato che nel settembre 2008 la crisi economica globale si trovava già in una fase molto più avanzata rispetto al mese di agosto. Dalle prime avvisaglie della crisi il governo di Pechino si è sforzato di varare numerose misure per favorire il commercio estero, vera spina dorsale dell'economia cinese: dall'agosto 2008 i rimborsi d'imposta nell'export sono aumentati ben sette volte, mentre dal giugno scorso - per allentare la pressione sugli esportatori - è stato garantito un abbassamento del tasso di assicurazione-credito nel commercio estero dal 20 al 30%. Ma a giocare sul risultato di settembre sarebbe soprattutto la domanda di prodotti cinesi in vista delle festività natalizie: gli ordini dei retailer di Usa e Ue, che in condizioni normali venivano piazzati già intorno a luglio, sono stati ritardati fino a settembre a causa dell'incertezza dell'economia globale, costringendo il manifatturiero del Dragone a una corsa contro il tempo. Moltissime fabbriche di province come il Guangdong e lo Zhejiang, veri bastioni della produzione, si sono così trovate a fronteggiare una penuria di manodopera per rispettare le ordinazioni di Natale. "Questa scarsità di lavoratori non significa necessariamente una ripresa veloce nel settore delle esportazioni. Gli ordini potrebbero ancora diminuire" ha dichiarato due settimane fa Wang Ouxiang, segretario del centro di collocamento della città di Wenzhou, una delle capitali del Made in China. Al di là delle statistiche incoraggianti di settembre e degli effetti delle ordinazioni natalizie, insomma, il vero banco di prova per l'export cinese potrebbero essere costituito dai primi mesi del 2010.