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L'uomo era stato arrestato nel novembre del 2008 per presunte manipolazioni finanziarie. È rimasto in silenzio alla lettura della sentenza, che oltre al carcere gli commina anche una multa di 600 milioni di yuan (circa 88 milioni di dollari) e prevede la confisca di beni per 200 milioni di yuan (30 milioni di dollari). Il suo avvocato ha annunciato che probabilmente presenterà appello all'Alta Corte di Pechino entro 10 giorni.
Huang Guagyu, 41 anni, fece fortuna dopo aver fondato la Gome, popolarissima per i prezzi accessibili, con 1.300 punti vendita in 200 città cinesi. Sia la Gome, sia la Beijing Pengrun Real Estate Development Company creata in un secondo momento, sono state multate per aver versato tangenti. Secondo l'accusa, Huang avrebbe personalmente corrotto, o istigato altri a farlo per lui, vari funzionari governativi con denaro e proprietà dal 2006 al 2008 ottenendo in cambio favori e benefici per le sue società.
Nel verdetto si legge che i crimini commessi sono estremamente gravi - i precedenti casi si sono conclusi con la condanna a morte dell'imputato - ma che è stata mostrata una certa clemenza nei confronti dell'imputato perché ha ammesso le sue colpe. I problemi per Huang iniziarono nel novembre 2008, quando venne indagato con il sospetto di aver operato in collaborazione con il fratello, il finanziere Huang Junqin, «manipolazioni» su alcuni titoli quotati alla Borsa di Shanghai. Venne poi arrestato, e rimase in carcere per oltre un anno. Nel gennaio del 2009 si dimise da presidente della Gome pur rimanendone il principale azionista, dopo aver costruito il suo impero dal nulla, cominciando a 16 anni con l'acquisto di radio e registratori a basso prezzo che rivendeva a Pechino.
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19/05/2010
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