di Sonia Montrella
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Roma, 15 set.- Da qui a cinque anni la Cina vedrà un'emorragia di ricchi: oltre la metà dei Paperoni cinesi, infatti, ha intenzione di lasciare il Gigante asiatico. Tra le mete più ambite, Hong Kong, principalmente, e poi il Canada. Lo rivela uno studio di Barcays secondo cui i miliardari cinesi sostengono di voler fuggire soprattutto per offrire ai propri figli migliori opportunità per quanto riguarda studio e lavoro. Seguono un ambiente economico più favorevole e un'assistenza sociale e sanitaria di più alto livello.
La notizia non è nuova in realtà e lo studio conferma un trend già in atto da qualche anno e che vede non solo superricchi con la valigia in mano, ma anche le classi agiate. Secondo l'International Migration Report (2012), stilato dal Centre for China and Globalisation (CCG) e dalla scuola di Legge del Beijing Institute of Technology, l'anno precedente oltre 150mila persone avevano lasciato la Cina per lasciarsi alle spalle inquinamento ambientale e corruzione politica. Di queste 87mila erano migrate negli Stati Uniti, 30mila in Canada e altrettante in Australia, 6mila in Nuova Zelanda.
"Le classi agiate e ben istruite sono diventate le protagoniste dell'esodo di massa. La percentuale di immigranti appartenenti a questo gruppo sale sempre di più" si leggeva nel rapporto. Circa 6.000 cinesi sono oggi cittadini permanenti statunitensi, canadesi o australiani grazie ai massicci investimenti fatti nei Paesi, una corsia preferenziale per l'ottenimento del permesso.
15 settembre 2014
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