La Cina può essere un paradiso per i fanatici dei dvd pirata, ma ultimamente, attratti dai film di cassetta anche di produzione cinese, i botteghini sono sempre più assediati da un pubblico di giovani benestanti. La crisi economica sembra aver avuto uno scarso impatto sul settore: andare al cinema è diventata una moda divertente e a basso costo. Secondo Zhao Jing, direttore commerciale della Wanda Group, "la crisi è stata un dono del cielo, perché molta gente a forza di sentirne parlare preferisce andare al cinema per rilassarsi e non pensarci". La Wanda, che ha sede nella città nord-orientale di Dalian, è uno dei protagonisti del boom di multisale che stanno ridisegnando la struttura delle città cinesi. La Wanda ha costruito 40 cinema in 30 città: "il nostro obiettivo è di costruire 100 cinema entro il 2010" ha dichiarato Zhao Jing. Più della metà degli assidui frequentatori dei cinema sono cittadini borghesi di età compresa tra i 20 e i 40 anni e rappresentano la chiave di volta per lo sviluppo del settore d'intrattenimento. Il costo di un dvd pirata è un decimo del prezzo di un biglietto, ma Peng Lei, un appassionato di cinema, come tanti altri cinesi, preferisce spendere di più perché "il cinema crea un'atmosfera che non si può ricreare a casa". I film cinesi stanno diventando sempre più professionali: ora rispecchiano il gusto del pubblico e sono più apprezzati rispetto al passato. L'industria del cinema cinese è protetta da un sistema che permette la proiezione annuale di circa 20 film stranieri: questo ha permesso a registi celebri come Zhang Yimou, Chen Kaige e Feng Xiaogang di creare dei film di successo in stile hollywoodiano senza temere la minaccia delle case cinematografiche estere. Nel 2008 "La roccia rossa 1" è stato il film asiatico più costoso e ha raggiunto il record d'incassi pari a 33 milioni di euro. Lo scorso anno le entrate dei botteghini cinesi hanno superato i 442 milioni di euro, il 27% in più rispetto al 2007, e la tendenza sembra essere in aumento nonostante la crisi finanziaria. Solo nei primi tre mesi del 2009 si è superato il 50% con un incasso di 138 milioni di euro. Le aree di maggior sviluppo del settore cinematografico sono fuori dalle grandi metropoli come Pechino e Shanghai e dalle città medie dove risiedono milioni di persone: "Stiamo cercando di sviluppare un mercato anche in queste aree dove c'è un grande divario", ha annunciato Zhao. E aggiunge: " Le aree interne della Cina, dove i cinema sono stati chiusi dal governo, sono un altro obiettivo che ci poniamo". La Unifrance, l'agenzia che promuove film francesi, sta organizzando il sesto festival del cinema francese in molte città cinesi: "Questo settore è in aumento", afferma il direttore della Unifrance, Antoine de Clermont-Tonnerre "e sappiamo che il mercato del cinema presto si espanderà in tutto il mondo. La nostra ambizione è di arrivare in Cina per dare un tocco francese ai film cinesi".