Entro il 2015 quaranta negozi
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Entro il 2015 quaranta negozi

Entro il 2015 quaranta negozi

Alberto Guardiani punta a Pechino
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Il 2009 è stato un anno difficile per l'intero settore moda-abbigliamento. Alberto Guardiani, marchio marchigiano di calzature, non ha fatto eccezione. Ma il 2010 è iniziato e prosegue sotto un'altra stella. «Abbiamo lavorato per oltre un anno a un progetto per sbarcare in Cina, studiando con la massima cura ogni aspetto produttivo, di marketing e legale, grazie anche all'assistenza dello studio Chimenti, che ha grande esperienza in questo tipo di contratti. Ora è tutto pronto: dalla partnership con la Shanghai Congrun Commercial and Trading è nata una società ad hoc, la Alguar Shanghai, compartecipata dalla nostra Nuova Centauro», spiega Alberto Guardiani, il figlio del fondatore del calzaturificio, guida imprenditoriale e creativa dell'azienda dal 1972.
L'accordo prevede l'apertura di 40 negozi monomarca in 5 anni, quando il fatturato della Alguar dovrebbe raggiungere 40 milioni di euro. «I primi due negozi apriranno, entro ottobre, a Ningbo e Wenzou, con le collezioni autunno-inverno 2010-2011 delle linee Alberto Guardiani, Guardiani Sport e Guardiani Kids. Nel 2011 seguiranno Shanghai, Wuhan, Dalian, Wuxi e Hangzhou. Sono appena tornato dalla Cina, quello che colpisce è la velocità alla quale ogni cosa avviene, compresa l'esplosione di città e centri commerciali, ma anche l'esistenza, già oggi, di tante metropoli da milioni di abitanti, i cui nomi a noi occidentali dicono ancora poco ma che per un marchio che vuole crescere sono parte irrinunciabile di una strategia retail». La Alberto Guardiani è un'azienda molto orientata all'export, che assorbe il 55% della produzione: «Abbiamo costruito con cura la distribuzione wholesale negli Stati Uniti, in Russia, Svizzera, Germania e su tutti i mercati stiamo registrando una leggera crescita, nonostante questo clima di grande incertezza. In Italia abbiamo tre monomarca, Milano, Roma e Napoli, e non escludiamo altre aperture, ma è molto importante anche il rapporto con i 650 multimarca in cui siamo presenti in tutto il mondo, che ci hanno accompagnato nel percorso di crescita e nelle novità che abbiamo introdotto negli ultimi anni – prosegue l'imprenditore marchigiano –. Siamo nati come azienda di calzature da uomo e per molto tempo ci siamo concentrati su quelle, ma nel 1999 abbiamo lanciato le linee da donna, che stanno crescendo rapidamente. Per le prossima stagioni affiancheremo alle scarpe una parte importante di accessori, come cinture e borse». Nel 2009 il fatturato dell'azienda ha subito un calo dell'8% ma l'ebitda è rimasto stabile al 18,5% e l'indebitamento è quasi nullo: «Per il 2010 sono ottimista e all'ultima edizione di Pitti uomo (la fiera dell'abbigliamento maschile che si tiene a Firenze due volte l'anno, ndr) ho percepito un cambiamento del clima generale, unito a una grande voglia, da parte dei buyer stranieri, di qualità made in Italy».
Alle istituzioni e alla politica Guardiani non chiede trattamenti di favore, ma un maggiore impegno per semplificare la burocrazia e, soprattutto, per migliorare le infrastrutture: «Vogliamo continuare a essere un'azienda profondamente radicata nel territorio, ma dovendo competere a livello globale ci scontriamo con difficoltà legate alla mancanza di collegamenti autostradali e aerei moderni. E questo complica il salto verso l'internazionalizzazione indispensabile per sopravvivere in un'economia globalizzata».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

22/07/2010
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