ENTI LOCALI, IRREGOLARITA' PER 84 MLD DI DOLLARI

Pechino, 4 gen. - Ammontano a circa 530 miliardi di yuan (84 miliardi di dollari) le irregolarità nell'indebitamento degli enti locali in Cina. Lo rivela un rapporto della Nao (National Audit Office), l'autorità nazionale di revisione, secondo la quale su una montagna di 10.700 miliardi di yuan (1.650 miliardi di dollari) di debiti detenuti dalle amministrazioni locali cinesi alla fine del 2010, circa 530 miliardi di yuan sono stati emessi o utilizzati in modo improprio, attraverso la concessione fraudolenta di garanzie collaterali, oppure attraverso la distrazione dei fondi raccolti in investimenti finanziari o immobiliari, o anche attraverso spese non autorizzate. Solo una parte di questi prestiti è stata contabilizzata o bonificata dalla banche.
Da tempo il governo centrale di Pechino aveva intensificato la sorveglianza sulle L.I.C. (Local Investment Companies), piattaforme finanziarie controllate dai governi locali per rastrellare fondi e finanziamenti impiegati nella costruzione di strade, aeroporti e altre infrastrutture, ma anche utilizzati per semplici progetti immobiliari. Il timore, neanche troppo nascosto, è che i prestiti accumulati da queste agenzie semipubbliche nate per aggirare i divieti che gravano sui governi locali (norme che impediscono loro di ottenere finanziamenti ed emettere bond oltre certi limiti) abbiano finito per riempire le casse delle banche di crediti in sofferenza, difficilmente recuperabili.
Un'indagine del giugno scorso sempre del Nao aveva mostrato che alla fine del 2010 le L.I.C. create in Cina erano più di 6500 (questo articolo) . "Il management di alcune delle piattaforme finanziarie dei governi locali è irregolare, e la loro profittabilità e la loro capacità di ripagare i debiti è da considerarsi scarsa- aveva dichiarato il direttore generale dei revisori dei conti Liu Jiayi -, alcuni governi locali hanno offerto garanzie non adatte oppure hanno direttamente emesso dei bond, mentre altri fanno eccessivo affidamento sulla terra per onorare i crediti ottenuti".
Intanto i revisori spiegano che il governo sta ancora cercando il modo di risolvere il disordine contabile dovuto a queste irregolarità, attraverso un piano di consolidamento, che pero' è ancora allo studio.
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