Pechino, 21 gen. - Il mercato cinese del gas è molto promettente e destinato a crescere. Lo ha sottolineato l'ad di Eni, Paolo Scaroni, in merito al Memorandum of Understanding con CNPC/Petrochina, la più grande national oil company quotata al mondo. Il Memorandum of Understanding stabilisce, a beneficio di entrambe le parti, un ampio spettro di possibili opportunita' di business sia in Cina sia a livello internazionale. In particolare, le compagnie studieranno opportunità comuni per espandere congiuntamente le loro operazioni negli idrocarburi convenzionali e non convenzionali in Africa. Inoltre, Petrochina valuterà' la potenziale acquisizione di una partecipazione in alcuni asset posseduti da Eni. Da parte sua, Eni metterà a disposizione le proprie competenze nel gas shale maturate in Nord America per valutare opportunità nelle risorse non convenzionali detenute da Petrochina in Cina. La collaborazione tra le parti riguarderà anche il settore delle tecnologie avanzate, con un focus speciale sullo sfruttamento delle risorse di olio e gas non convenzionali, che potrebbero essere sviluppate congiuntamente e applicate in una o più iniziative previste dall'accordo.
"La Cina oggi - ha spiegato Scaroni- è un piccolo consumatore di gas. Il consumo di gas rappresenta il 3% dei consumi della Cina, quindi insignificante, ma d'altra parte, se la Cina vuole raggiungere gli obiettivi di taglio delle emissione di CO2, con una riduzione del 40% delle emissioni entro il 2020, c'e' un solo modo in cui lo potrà ottenere: più gas e meno carbone". La Cina, ha sottolineato, aumenterà quindi i consumi di energia e "farà uno sforzo colossale per aumentare i consumi di gas", basti pensare che "oggi la Cina consuma meno gas dell'Italia. Quindi, noi pensiamo che: primo, ci sarà bisogno di più energia; secondo, che ci sarà bisogno di molta più energia da gas; terzo, che la Cina farà il tutto solo se troverà gas domestico. Perché non vorrà dipendere dall'estero, in modo sostanziale, nei suoi consumi di gas. Da questo il nostro interesse di entrare nello shale gas cinese". Riguardo invece la collaborazione con le major cinesi in Africa, l'ad Eni ha affermato che "la Cnpc e la Petrochina sono già delle compagnie molto attive all'estero però lo vogliono essere sempre di più, vogliono entrare soprattutto di più in Africa e siccome Eni e' il primo produttore di idrocarburi in Africa, noi siamo i primi, i più conosciuti, quelli con le radici più Profonde in Africa, ci hanno scelto come partner per sviluppare proprio in Africa una presenza congiunta".
© Riproduzione riservata