Emanuela Verrecchia, avvocato e consulente in marchi, arriva a Shanghai nel giugno 2008, dopo una prima tappa professionale ad Hong Kong. Torinese di nascita e romana d'adozione, è la prima italiana ad essere assunta da Rouse China, uno studio inglese presente in Cina da circa 20 anni e tra i più rinomati a livello internazionale per la tutela della Proprietà Intellettuale. Parla fluentemente inglese, tedesco, francese, portoghese e, da cinque anni, studia mandarino. La sua esperienza in Cina inizia nell'estate 2005, ma la passione per l'Asia nasce qualche anno prima. Dopo aver visto al cinema "Lost in Translation", il noto film di Sofia Coppola con Bill Murray e Scarlett Johansson (ambientato a Tokio), Emanuela rimane affascinata dall'Oriente e decide di unire concretamente alla passione l'impegno, mettendosi alla ricerca di una scuola di lingua giapponese. Ma cercando il Giappone, Emanuela trova la Cina. "E' il Paese del futuro", la convince un suo amico torinese. Dopo vari soggiorni di studio nel Paese di Mezzo, Emanuela coglie un'opportunità di lavoro e si trasferisce prima a Hong Kong, e infine a Shanghai, dove oggi risiede. Animata da una insolita verve e vivacità intellettuale, ha fondato un gruppo su Linkedin – "Italiani in Cina" - che conta un numero di iscritti in costante incremento. I requisiti per entrare a farvi parte? Uno solo: bisogna aver trascorso almeno sei mesi della propria vita in Mainland China.
Conduce Valeria Manieri (redattrice di Radio Radicale), in studio Alessandra Spalletta (coordinamento di AgiChina24.it)