ECCO LE ORGANIZZAZIONI TERRORISTICHE
Pechino, 25 ott. - Una lista di organizzazioni terroristiche ed una definizione completa del reato, finora completamente circondato dall'incertezza: è quello che sta mettendo a punto il Consiglio di Stato. La proposta dell'organo esecutivo cinese - sottoposta al vaglio del Comitato Permanente dell'Assemblea Nazionale del Popolo, organo legislativo della Repubblica Popolare - prevede la stesura di una lista di organizzazioni terroristiche che, una volta identificate come tali, sarebbero perseguite a norma di legge.
Risponde alla definizione di attività terroristica ogni tipo di "comportamento che mira a creare panico nella società, che minaccia o mette a repentaglio la sicurezza di enti statali o organizzazioni internazionali, che ha causato, o mira a causare, ingenti perdite economiche, danni a strutture pubbliche, disordini sociali attraverso violenza, distruzione, minacce", riferisce il China Daily del 25 ottobre.
"La mancanza di una vera e propria legge anti-terrorismo ha reso difficile la lotta contro le attività terroristiche in Cina, nonché il controllo dei finanziamenti delle organizzazioni criminali, e ha avuto anche forti ripercussioni sulla lotta al terrorismo internazionale", ha dichiarato il cice ministro della Pubblica Sicurezza Yang Huanning in una riunione del Comitato Permanente dell'ANP lunedì scorso.
Con questa proposta, le autorità antiterrorismo potrebbero identificare le organizzazioni terroristiche che il Ministero della Pubblica sicurezza metterà pubblicamente al bando, congelandone repentinamente gli asset finanziari.
"Qualsiasi organizzazione finanziaria e non, che venga a contatto con capitali illeciti legati a organizzazioni terroristiche o anche a singoli criminali, può immediatamente congelare la liquidità e fare rapporto alle autorità competenti", continua Yang.
La bozza antiterrorismo autorizza anche l'intervento di Armata Popolare di Liberazione, polizia armata e forze paramilitari per "prevenire o arginare attività terroristiche".
Non è chiaro se la proposta diventerà una nuova legge o semplicemente un emendamento alla normativa vigente, finora poco usata a causa di una vaghezza che autorizza la persecuzione di "terroristi" sotto criteri ancor meno definiti. La legge potrebbe dare senz'altro un contributo alla lotta contro i presunti gruppi terroristici di radicali islamici che operano nella regione nordoccidentale del Xinjiang, da cui la Cina sostiene di essere minacciata.
Lo Xinjiang è periodicamente scosso da disordini a causa dalle tensioni tra gli han (il gruppo etnico maggioritario in Cina) e gli uighuri (musulmani di lingua turca): questi ultimi denunciano l'immigrazione massiccia degli han, che occupano posti di lavoro e stanno erodendo la cultura locale, in questa regione ancora molto povera ma ricchissima di risorse naturali vitali per l'economia in espansione della Cina. Secondo il governo di Pechino, gli attacchi terroristi che periodicamente scuotono la regione sono organizzati da separatisti musulmani addestrati in un campo terroristico dell'East Turkestan Islamic Movement situato in Pakistan; ma gli esperti dubitano che cellule terroristiche operino nello Xinjiang, dove gli uighuri sono sunniti e osservano una forma moderata di Islam.
di Annunziata Rispoli
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