di Eugenio Buzzetti
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Pechino, 17 nov. - Sono arrivati in Liberia i 163 tra medici e altro personale sanitario di quattro squadre dell'Esercito di Liberazione Popolare cinese inviati da Pechino venerdi' per fronteggiare l'emergenza creata dalla diffusione del virus ebola. Oltre ai 163 operatori in Liberia, altri 41 sono stati inviati in Sierra Leone che, assieme alla Guinea e alla stessa Liberia, e' uno dei tre Paesi da cui si e' diffuso il virus. I 163 operatori sanitari inviati a Monrovia costituiscono il primo caso di personale dell'esercito cinese inviato all'estero per fare fronte a un'emergenza sanitaria e rimarranno nella capitale liberiana per due mesi, durante i quali verranno raggiunti da altri 480 operatori sanitari. Due terzi dei medici inviati avevano gia' avuto esperienze analoghe in Cina, durante la diffusione dell'epidemia di Sars e durante il terremoto del 2008 in Sichuan.
A Monrovia, i medici cinesi gestiranno un ospedale in uno stadio della capitale liberiana da cento posti letto, che verra' gestito come un ospedale da campo. Il personale sanitario avra' anche il compito di formare cento medici locali. Attualmente sono piu' di 260, ha dichiarato venerdi' scorso la vicepremier cinese Liu Yandong, gli operatori sanitari cinesi inviati nei Paesi colpiti da ebola: il loro numero salira' a 400 entro la fine del mese, mentre altri mille sono invece ancora in attesa di partire per l'Africa occidentale. La Cina ha finora fornito ai Paesi colpiti dal micidiale virus aiuti finanziari per 750 milioni di yuan, pari a 97,6 milioni di euro. I casi accertati di contagio dal virus sono finora 13.628 (dati Oms, Organizzazione Mondiale della Sanita'), con oltre cinquemila morti in otto Paesi.
17 novembre 2014
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